Sabato 18 Maggio 2024

11.03.31 Rot-weiss-rot Card, Michael Spindelegger 513Cambiano i meccanismi dell’immigrazione in Austria. O, quanto meno, cambiano i meccanismi dell’immigrazione legale, perché anche qui – come in Italia e altrove – si dovrà comunque continuare a fare i conti con l’immigrazione clandestina e incontrollata. Da quest’anno la nuova parola d’ordine sarà: “lavoratori qualificati”. Gli stranieri saranno accolti in Austria non più per contingenti, ma in base a un sistema a punti, che terrà conto della loro competenza professionale, della conoscenza della lingua tedesca e delle esigenze del mercato interno del lavoro, con precedenza per chi già vive in Austria. Agli studenti che frequentano università o scuole di specializzazione austriache sarà offerta un’opzione di lavoro in loco.

Chi avrà i requisiti indicati potrà ricevere la “rot-weiß-rot” card (RWR Karte), cioè una tessera con i colori della bandiera austriaca (rosso-bianco-rosso), che permetterà di vivere in Austria. I criteri principali saranno la qualificazione professionale, l’esperienza di lavoro, l’età, la conoscenza del tedesco, il reddito minimo. Tenendo conto dei settori del mercato del lavoro dove la manodopera è carente. Sarà un comitato composto dai rappresentanti delle parti sociali (Associazione degli industriali, Sindacato, Camera dell’economia, Camera del lavoro ecc.) a proporre annualmente al Ministero del lavoro e a quello dell’economia l’elenco dei mestieri dove c’è bisogno di forze straniere, perché quelle nazionali non bastano.

Condizioni particolari sono previste per i lavoratori altamente qualificati. Ad essi saranno concessi sei mesi di tempo per la ricerca di un lavoro adeguato alla loro qualifica. Un ingegnere del Ghana, per esempio, dovrà trovare un lavoro da ingegnere, non da lavapiatti. Si vuole evitare che stranieri, anche se con elevata qualificazione, facciano concorrenza a lavoratori austriaci in settori dove la manodopera abbonda.

Quanto al reddito, non potrà scendere mensilmente sotto una soglia che è così stabilita: per un lavoratore straniero con meno di 30 anni, il 50% del reddito imponibile massimo di un impiegato privato (2.055 euro nel 2010); con più di 30 anni, il 60% (2.466 euro); per i neolaureati, il 45% (1.849 euro). I lavoratori specializzati potranno lavorare in Austria soltanto qualora non si trovino in loco altri lavoratori austriaci (o stranieri già integrati in Austria) con la stessa specializzazione. Gli immigrati delle categorie che abbiamo indicato raggiungeranno il traguardo della “rot-weiß-rot” card dopo un anno, purché abbiamo lavorato retribuiti almeno per 10 mesi.

L’introduzione della “RWR Karte” è stata voluta dal governo austriaco non semplicemente per ragioni umanitarie o per porre regole a un fenomeno migratorio che sembra inarrestabile, ma per la constatazione molto semplice che il Paese ha bisogno di lavoratori immigrati qualificati. L’esigenza è avvertita da un numero crescente di aziende, di cui si è fatta spesso portavoce l’Associazione degli industriali austriaci. Ma, anche a prescindere dall’aspetto occupazionale, è un dato evidente che la diminuzione costante della popolazione attiva comprometterebbe nel tempo il sistema sociale e lo standard di vita dei cittadini.

Già nel 2015 si prevede un’insufficienza di giovani forze di lavoro. Senza immigrati, il numero dei giovani tra i 20 e i 24 anni calerebbe (in confronto con il 2010) di 114.000 unità; e nello stesso arco di tempo i cittadini in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni) perderebbero 400.000 unità. Attualmente entrano in Austria ogni anno mediamente 35.000 stranieri, due terzi dei quali da Paesi dell’Ue, il resto da Paesi terzi. Una parte dell’immigrazione futura avverrà avvalendosi della “RWR Karte”.

Secondo uno studio dell’Ocse la carenza di manodopera si farà più evidente con la ripresa economica. Anche le previsioni degli istituti di ricerca austriaci indicano nel 2011 una ripresa più marcata che nel 2010. E lo sviluppo del mercato del lavoro, in particolare la riduzione della disoccupazione, appare più favorevole del previsto. Ma, anche in presenza di disoccupazione di manodopera non qualificata, c’è da attendersi una domanda crescente nei segmenti ad alta qualificazione. Un’immigrazione pilotata con i criteri della “RWR Karte” dovrebbe dare una risposta a tale domanda.

All’inizio del 2010 vivevano in Austria circa 895.000 cittadini stranieri. Il gruppo nazionale più consistente (213.000 persone) era costituito da tedeschi, seguito da 207.000 persone provenienti da Serbia, Montenegro e Kosovo; al terzo posto la Turchia (183.000). Il saldo annuale tra emigrati e immigrati aveva raggiunto l’apice nel 2004 (51.000 immigrati), per stabilizzarsi negli anni successivi a quota 35.000 e scendere nel 2009 a 21.000 persone, di cui 7.000 extracomunitari.

[Questo articolo è apparso anche in “Realtà industriale”, mensile della Confindustria di Udine]

Nella foto, il ministro degli esteri Michael Spindelegger con la card “rosso-bianco-rosso” (i colori della bandiera austriaca), equivalente austriaco della “green card” statunitense.

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