Sabato 18 Maggio 2024

15.02.19 Autobus di Klagenfurt - CopiaEvidentemente i trasporti pubblici in Austria funzionano bene. Troppo bene. Al punto che un rapinatore di banca se n’è servito per darsi alla fuga. È accaduto lunedì, poco prima delle 14, a Klagenfurt, davanti alla filiale di St. Veiter Strasse della Bks Bank (filiale che, del resto, è alloggiata nello stesso palazzo della direzione generale dell’istituto).

Di fughe rocambolesche di rapinatori di banca il cinema e la tv ci avevano offerto mille esempi. In auto, in moto, in bicicletta, in taxi, persino con il parapendio dal tetto dell’edificio. Ma a nessun autore prima d’ora era venuta in mente una fuga in autobus. Come si fa a progettare una rapina, pensando poi di svignarsela con un mezzo lento per definizione, affollato nelle ore di punta e vuoto nel resto della giornata, quasi mai puntuale?

Ma in Austria tutto è possibile, anche uno stratagemma simile. Probabilmente perché nell’immaginario collettivo austriaco il trasporto pubblico gode di buona (e meritata) considerazione. Ed è probabilmente questo atteggiamento mentale ad aver consigliato il rapinatore di lunedì a “rischiare” quel tipo di fuga.

Non è stata l’unica stranezza del colpo in banca. Altri elementi di rischio di cui il malvivente non ha tenuto conto (o forse li ha messi in conto) sono stati l’aver agito da solo, non aver indossato alcuna maschera o passamontagna per non rendersi riconoscibile, essersi abbigliato in maniera piuttosto appariscente (giacca a vento chiara, scarpe con le stringhe rosse) e infine – ma questo non dipendeva da lui – avere un’altezza stimata dai testimoni in 190-195 centimetri, cosa che lo avrebbe reso facilmente rintracciabile.

Per giunta appare del tutto probabile che l’uomo non fosse neppure armato. Quando è entrato in banca ha afferrato a sé una mamma con un bambino, urlando “È una rapina! Ho una bomba, ho una bomba. Fuori i soldi subito!”. Ha puntato contro l’impiegato una mano che sembrava impugnare una pistola e questi, in preda al panico, gli ha consegnato tutti i soldi del cassetto, diecimila euro o più. A mente fredda, più tardi, chi era presente ha ammesso che forse il rapinatore non aveva alcuna pistola, ma stringeva nella mano semplicemente un telefonino cellulare.

Con il bottino infilato in una borsa il bandito è uscito sulla St. Veiter Strasse, incamminandosi verso la fermata dell’autobus. Che poi sia davvero salito sul mezzo di trasporto è soltanto una ipotesi, ma che gli inquirenti considerano molto probabile in considerazione delle testimonianze raccolte. Tant’è che, appena scattato l’allarme, pattuglie della polizia hanno subito bloccato tutti gli autobus della zona, per controllare i passeggeri, ma senza successo.

Inutile anche interrogare gli autisti: nessuno ha visto il bandito solitario alto quasi due metri. Anche perché gli autobus in servizio nella zona sono tutti del tipo snodato, lungi 18 metri. Se un passeggero sale da dietro, il conducente non se ne accorge nemmeno. Per giunta, non sono serviti da videocamere di sorveglianza.

I carinziani sono curiosi di sapere come andrà a finire, se il rapinatore sarà catturato oppure no. La seconda ipotesi significherebbe che l’autobus, come mezzo di fuga, è risultato più affidabile degli altri tradizionali mezzi di trasporto. E soprattutto che in Austria i trasporti pubblici sono eccellenti e apprezzati perfino dai malviventi.

 

NELLA FOTO, uno dei 55 autobus in servizio a Klagenfurt.

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