Sabato 18 Maggio 2024

19.02.19 Matthias Köchl Verdi CarinziaSul segretario regionale dei Verdi della Carinzia, Matthias Köchl (nella foto), pende l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Una settimana fa, alle 8 del mattino, era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri, mentre entrava in Italia dal valico di Coccau, lungo la strada statale. A bordo aveva un passeggero iracheno di 27 anni, privo di documenti. Ai carabinieri avrebbe spiegato di non conoscere il giovane e di averlo preso a bordo perché lo aveva visto lungo la strada mentre faceva l’autostop. Nessun accenno al fatto di essere segretario regionale dei Verdi, nonché consigliere comunale a Krumpendorf e prima ancora deputato al Parlamento. In Austria non c’è l’usanza di farsi scudo di incarichi politici per cavarsela in situazioni imbarazzanti. In altre parole, l’espressione “lei non sa chi sono io” non esiste.

Così Matthias Köchl, indicato a verbale come cittadino austriaco di 42 anni, di professione artigiano, è stato tratto in arresto e condotto in carcere a Udine. La mattina dopo è stato rimesso in libertà, con la denuncia di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per la quale dovrà rispondere in sede giudiziaria.

Per tutta la settimana la notizia dell’arresto non ha avuto echi in Austria, fino a domenica, quando ne ha riferito per prima la “Kronen Zeitung”, ripresa ieri anche dalla “Kleine Zeitung”. Stando così le cose, già domenica sera Köchl ha informato i colleghi di partito di quanto gli era accaduto in Italia e ha rassegnato le dimissioni.

Un brutto colpo per i Verdi carinziani, che già stanno attraversando uno dei periodi più difficili della loro storia. I dissidi interni e la nascita di una lista concorrente alle elezioni regionali dello scorso anno avevano causato un salasso di voti, tanto che attualmente il partito non è più rappresentato nel consiglio regionale, non avendo superato la soglia del 5%. Dopo la batosta elettorale Matthias Köchl era stato eletto segretario, in sostituzione dell’assessore regionale uscente Rolf Holub, proprio con l’obiettivo di rilanciare il movimento. Ma la sua “mission” si è interrotta bruscamente dopo meno di un anno.

Ovviamente tra i Verdi – ma anche tra quanti conoscono Köchl – nessuno crede seriamente che si fosse messo a fare il passeur per lucro. I più ritengono che avesse voluto dare una mano allo straniero che forse aveva incontrato per la strada o forse no (a Krumpendorf è responsabile comunale per i richiedenti asilo e potrebbe averlo incontrato lì). Alla “Kronen Zeitung” ha dichiarato: “Se, andando a Tarvisio per acquisti, prendo a bordo qualcuno che fa l’autostop senza controllare i suoi documenti, questo non è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’unica accusa che mi posso fare è quella di non aver controllato i suoi documenti”.

La parola spetterà ora al giudice, anche se con tutta probabilità il caso potrebbe chiudersi con un patteggiamento. Nel frattempo l’Fpö (Partito liberal-nazionale) ha chiesto “rigorose conseguenze legali”, qualora l’accusa nei confronti di Köchl dovesse trovare conferma.

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