Sabato 18 Maggio 2024

16.05.17 Christian Kern con il presidente Heinz FischerDa ieri l’Austria ha un nuovo cancelliere. Si chiama Christian Kern, ha 51 anni e fino a qualche giorno fa era il direttore generale delle Öbb, le Ferrovie austriache. Ha la tessera dell’Spö, il Partito socialdemocratico che lo ha proposto alla guida del governo, ma non è un uomo dell’apparato. Non ha mai rivestito cariche di partito, né ha avuto ruoli amministrativi. Si è fatto conoscere come giornalista economico, poi dirigente e presidente del Verbund (principale azienda elettrica austriaca) e soprattutto, negli ultimi 5 anni, come manager delle Ferrovie. Le aveva ereditate nel 2010 con un deficit di 400 milioni, le lascia con un bilancio che negli ultimi due anni ha presentato un attivo di poco meno di 200 milioni.

Da mesi il toto-cancelliere lo indicava come possibile successore del dimissionario Werner Faymann, ma la sua designazione vera e propria è venuta venerdì scorso, in una riunione dei leader dell’Spö dei nove Länder. Tutti d’accordo sul nome di Kern, meno il sindaco di Vienna (che è anche governatore), Michael Häupl. Lui avrebbe preferito Gerhard Zeiler, manager televisivo, ma per la prima volta ha dovuto inchinarsi dinanzi alla volontà compatta dei suoi colleghi (mentre di solito accade il contrario in casa socialista: è il potente borgomastro della Vienna rossa a dettare legge).

Ieri la candidatura  di Kern è stata formalizzata con il voto della direzione nazionale dell’Spö, composta da 90 membri: 89 sì e un solo no, quello di una rappresentante dei giovani socialisti dell’Alta Austria (i giovani sono quasi sempre contro). Così già alle 17 Kern è stato ricevuto dal capo dello Stato per il giuramento ed è potuto entrare ufficialmente in carica. Questa mattina presiederà la sua prima seduta di governo.

Gran parte della stampa, degli opinionisti politici e persino dell’opinione pubblica vedono con fiducia l’arrivo alla Ballhausplatz del nuovo cancelliere. È un atteggiamento soprattutto emotivo, dovuto alla personalità di Kern (un manager che è stato capace di risanare un’azienda su cui nessuno avrebbe scommesso nulla e che, nell’emergenza profughi di autunno, ha dimostrato una grande sensibilità nell’offrire loro assistenza nel trasporto in treno da Vienna al confine tedesco), più che a motivazioni oggettive.

Non si conosce ancora il suo programma di governo, salvo vaghe indicazioni (stimoli all’economia per ridurre la disoccupazione, limiti all’arrivo di nuovi immigrati), mentre resta un punto interrogativo sul rapporto con l’Övp, il Partito popolare partner della coalizione. Si è appreso che già ieri, prima di recarsi al giuramento, Kern ha incontrato il vicecancelliere popolare Reinhold Mitterlehner, con cui i rapporti sembrano eccellenti. Ma da giorni il capogruppo in Parlamento dello stesso partito, Reinhold Lopatka, lancia velenose accuse a Kern, rivangando errori manageriali del passato.

Insomma, nonostante l’ottimismo generale, il futuro è ancora incerto. Molto dipenderà dall’esito delle elezioni presidenziali. Domenica si terrà il ballottaggio tra il candidato dell’Fpö (Partito liberalnazionale), Norbert Hofer, e quello “indipendente” Alexander Van der Bellen (le virgolette sono d’obbligo, perché per dieci anni e fino all’altro ieri Van der Bellen era stato portavoce dei Verdi). Hofer al primo turno ha ottenuto il 35,0%; Van der Bellen, il 21,3%. L’esito è molto incerto e, dopo il flop nei sondaggi del primo turno, gli istituti demoscopici non si azzardano a renderne noti altri.

Curiosamente i partiti sconfitti quattro domeniche fa non hanno dato alcuna indicazione di voto ai propri elettori. Lo hanno fatto individualmente alcune figure molto autorevoli della vecchia guardia popolare e socialdemocratica, tutte in favore di Van der Bellen. Sicuramente non influirà sul voto degli elettori il rimpasto di governo che si è concluso ieri, con l’arrivo di Kern: i partiti di governo, infatti, al primo turno hanno preso così pochi voti che con il ballottaggio non hanno nulla a che fare.

 

NELLA FOTO, il neocancelliere Christian Kern, a sinistra, con il presidente della Repubblica Heinz Fischer.

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