Sabato 18 Maggio 2024

20.04.11 WoertherseeMetà degli austriaci amano trascorrere le loro ferie nel loro Paese. C’è chi sceglie i laghi della Carinzia, chi le montagne del Tirolo, chi i centri termali della Stiria meridionale o del Burgenland. Quest’anno gli austriaci che faranno vacanza in Austria saranno di più, almeno percentualmente parlando. Un po’ lo faranno per dare una mano alle aziende turistiche di casa loro, messe in ginocchio dal Coronavirus (risponderanno così all’esortazione che sentiamo rivolgere spesso anche in Italia, ovvero di comprare prodotti italiani); un po’ anche e soprattutto perché a medio termine non pare probabile che ci si possa trasferire all’estero.

L’Italia, come sappiamo, è una delle mete predilette dagli austriaci, ma per ora è indicata dal Ministero degli Esteri come “area a rischio”. Non è una misura mirata contro il nostro Paese: quasi tutti i Paesi europei (e di altre parti del mondo) figurano nell’elenco austriaco delle “aree a rischio”. Del resto, tutti i collegamenti ferroviari tra Italia e Austria sono interrotti e gli spostamenti in macchina incontrano difficoltà alla frontiera. Certo, tra un paio di mesi la situazione potrebbe essere migliorata, ma il disastro causato da un’epidemia lascia tracce, anche soltanto psicologiche, indelebili. Non è come un attentato terroristico, di cui dopo un paio di settimane si è già annebbiato il ricordo e non fa più paura.

Il turismo non è la voce principale del Pil austriaco, ma pesa comunque per l’8 per cento. Quest’anno la percentuale sarà sicuramente inferiore, a causa delle limitazioni agli spostamenti, dei controlli alle frontiere, della chiusura degli alberghi e di tutte le altre strutture ricettive (chiusura che durerà più a lungo di quella decretata per fabbriche e negozi). Una prima ipotesi delle conseguenze economiche è stata elaborata da Oliver Fritz, del Wifo (Istituto austriaco di ricerche economiche), specializzato nel campo turistico.

Nello scenario più ottimistico da lui prospettato si avrebbe un calo dei pernottamenti in Austria del 24%; in quello peggiore, del 31%. Questo soprattutto per il venir meno della clientela straniera e per il fatto che attualmente tutte le strutture ricettive sono chiuse (salvo alcune eccezioni di cui abbiamo riferito ieri in questo blog). Ma anche quando il governo ne consentirà la riapertura, la ripresa sarà graduale e lenta. Dopo una crisi come quella scatenata dal Coronavirus molti austriaci dovranno pensare al lavoro, soprattutto gli autonomi, e non avranno tempo per una vacanza. Per non parlare di chi avrà perso il lavoro e non avrà soldi per permettersi una vacanza.

Fritz prevede che anche per ragioni economiche molti austriaci rinunceranno quest’anno a una vacanza all’estero, per restare in patria, senza allontanarsi troppo da casa. Ma questa forma di “autarchia turistica” non deve suscitare false speranze negli operatori del settore. L’avvertimento viene da Petra Stolba, direttrice di Österreich Werbung (l’ente austriaco di promozione del turismo, che in Italia ha una sede a Milano): “Ci sono molte richieste per l’estate, ma anche molte disdette”. Nel 2019 l’Austria ha registrato oltre 150 milioni di pernottamenti, un vero record, ma soltanto un quarto erano dovuti a ospiti austriaci. “Un crollo degli arrivi dall’estero – questa l’analisi di Stolba – non potrà essere compensato dall’aumento della domanda interna”.

C’è un elemento in più preso in considerazione da Fritz. I turisti che verranno, austriaci o stranieri che siano, avranno meno denaro da spendere. Le perdite in termini di fatturato – negli alberghi, nei ristoranti, nel commercio – saranno superiori al calo dei pernottamenti, anche se è prevedibile che le strutture ricettive abbasseranno i prezzi, per non rimanere con le camere invendute.

Le previsioni a lungo termine di Oliver Fritz lasciano comunque sperare che la situazione prima o poi tornerà normale. Dove però l’emergenza virus lascerà tracce permanenti sono i viaggi di lavoro. Molte aziende in queste settimane sono state costrette a dialogare con i propri partner in videoconferenza e hanno scoperto che questo sistema funziona molto bene, non costa nulla e fa risparmiare tempo e risorse umane. È probabile che continueranno ad avvalersene, anche quando l’emergenza sarà superata.

 

NELLA FOTO, con la sdraio sotto l’ombrellone in riva al Wörthersee. Per molti austriaci quest’anno la vacanza “balneare” sarà su un lago carinziano e non più sulle spiagge dell’Adriatico.

__________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Lascia un commento