Sabato 18 Maggio 2024

17.10.27 Vienna, aula di Corte d'assise (Schwurgerichtsaal) - CopiaÈ giunto il momento della resa dei conti per Karl-Heinz Grasser, ex ministro delle Finanze austriaco. È accusato assieme ad altri 14 imputati di corruzione, malversazione e di altri reati minori, connessi al versamento di una tangente di 10 milioni. L’inchiesta giudiziaria nei suoi confronti si è trascinata per quasi dieci anni, prima che si giungesse al rinvio a giudizio e ora il Tribunale di Vienna ha finalmente fissato al 12 dicembre l’inizio del processo. Sarà un evento “monstre” con 166 testimoni, per le cui deposizioni sono già state previste in calendario 25 udienze, fino al prossimo 1. marzo.

Benché la competenza sia del Tribunale, il processo sarà celebrato nella sala della Corte d’assise, la più grande dell’Austria, dato l’enorme interesse dei media e del pubblico. L’affluenza prevista è tale, che è stato rinnovato l’impianto di condizionamento dell’aria e istituito un servizio di accreditamento e prenotazione dei posti per i giornalisti e per il pubblico.

I fatti risalgono all’inizio del 2000. Grasser, esponente dell’Fpö, che all’epoca aveva solo 31 anni (proprio come Sebastian Kurz, il leader dell’Övp incaricato in questi giorni di formare il nuovo governo), era stato voluto al Ministero delle Finanze da Jörg Haider. In quella sua veste aveva disposto la privatizzazione dell’immenso patrimonio di edilizia residenziale pubblica (oltre 60.000 alloggi della società Buwog). Due gruppi immobiliari si erano candidati all’acquisto, la Ca Immo e la Immofinanz. La gara si era conclusa a favore della seconda, che aveva offerto 961 milioni, soltanto un milione in più della concorrente.

Secondo la Procura nazionale anticorruzione Immofinanz aveva potuto aggiudicarsi gli alloggi con uno scarto di prezzo così modesto grazie a una soffiata sull’offerta della Ca Immo, fattale pervenire da Grasser, tramite due intermediari. E per il “servizio” aveva pagato 10 milioni (pari all’1% dell’affare), versati su un conto bancario a Cipro.

La vicenda non sarebbe mai venuta alla luce, se qualche anno dopo, indagando su Immofinanz per altre ragioni, la Procura anticorruzione non fosse venuta casualmente in possesso delle ricevute di quel bonifico milionario, che non aveva alcuna apparente giustificazione. I soldi da Cipro erano poi  volati nel Lichtenstein e lì suddivisi in tre conti, uno dei quali, secondo gli inquirenti, nella disponibilità di Grasser.

Nel processo che avrà inizio a dicembre, l’ex ministro di Haider dovrà rispondere anche di un altro episodio di corruzione, relativo alla cosiddetta “Terminal Tower” di Linz, il più alto grattacielo dell’Austria, al di fuori di Vienna, destinato a ospitare uffici. Quella “tower” era diventata poi sede anche degli uffici regionali del Ministero delle Finanze, per i quali era prevista inizialmente un’altra sistemazione logistica meno costosa. Il cambio di ubicazione venne deciso dopo che due collaboratori di Grasser (uno dei quali era anche stato suo testimone di nozze) avevano ricevuto un compenso di 200.000 euro per una consulenza “allo scopo di rimuovere gli impedimenti in relazione al progetto edilizio” della società costruttrice.

In tutti questi anni l’ex ministro delle Finanze si è sempre dichiarato innocente. Le tangenti versate sia per l’affare immobiliare sia per la “Terminal Tower” sono fatti accertati. Nel processo l’accusa cercherà di dimostrare che Grasser ne fosse il beneficiario.

 

NELLA FOTO, la grande aula della Corte d’assise di Vienna, che dal 12 dicembre in poi ospiterà il processo a carico di Karl-Heinz Grasser.

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