Sabato 18 Maggio 2024

11.04.2011 Michael SpindeleggerHypo Group Alpe Adria ha ancora bisogno di soldi, tanti soldi. Il conto è stato fatto giovedì sera dal consiglio di sorveglianza della holding, al termine di una riunione durata 12 ore, con la partecipazione dei revisori dei conti, e ieri è stato presentato al ministro delle finanze, Michael Spindelegger. Tra la ricapitalizzazione nuovamente necessaria per chiudere il bilancio 2013 e quanto servirà ancora fino alla creazione di una “bad bank”, che non potrà avvenire prima di settembre, servono ancora 1,43 miliardi.

 

Più che un saldo, è un pronostico, che potrebbe non avverarsi. È già accaduto anche recentemente. Per esempio a fine gennaio, quando “Der Standard” aveva ipotizzato la necessità di nuovi aiuti alla banca carinziana per 500 milioni. La notizia era stata immediatamente smentita dal direttore generale Alexander Picker, il quale aveva affermato che “al momento non è necessario nuovo capitale fresco, per soddisfare le esigenze di bilancio 2013”.

 

Sono passati da allora meno di due mesi e i fatti stanno dando ragione al quotidiano viennese. Doppiamente ragione: non solo perché il nuovo capitale serve e serve subito, ma anche perché l’importo necessario per chiudere l’esercizio finanziario dello scorso anno corrisponde a circa la metà della somma ieri richiesta allo Stato e quindi non si discosta molto dai 500 milioni ipotizzati a gennaio.

 

A questo punto conviene fare un riepilogo degli aiuti pubblici fin qui concessi dallo Stato a Hypo Group, dopo la nazionalizzazione avvenuta a fine 2009, per evitarne il fallimento. In tutto ammontano finora a 4,8 miliardi. L’intervento più cospicuo è riferibile allo scorso anno. Già alla chiusura del bilancio del primo semestre si era resa necessaria una flebo di 700 milioni, per l’emergere di nuove sofferenze nei crediti e in parte anche per la scoperta dell’imbroglio dei leasing in Italia. La situazione in seguito non era migliorata, tanto che in novembre si era resa necessaria una nuova ricapitalizzazione per 250 milioni e di nuovo in dicembre, in forma di capitale di partecipazione, per 800 milioni. A questo importo si aggiunge ora la ricapitalizzazione richiesta ieri.

 

Lo Stato può tecnicamente intervenire in vari modi, su cui il ministro Spindelegger ha annunciato di voler discutere nelle prossime settimane con i vertici della banca. Per superare problemi di liquidità, è probabile che il rifinanziamento non sia erogato in un’unica tranche. Anche l’importo, del resto, è in discussione. Nel documento presentato ieri al ministro l’esigenza di ricapitalizzazione è indicata in una forbice che va da 1,10 a 1,43 miliardi, ma, visti i precedenti, è chiaro che si terrà conto prudenzialmente dell’ipotesi peggiore.

 

Da parte sua, Hypo Bank Italia rileva che l’esigenza di capitale non la riguarda direttamente. “Le singole banche appartenenti al gruppo – fa sapere una fonte interna – sono adeguatamente capitalizzate e il focus delle comunicazioni attuali è riferito alla holding austriaca”.

 

Nella foto, il ministro delle finanze Michael Spindelegger. 

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