Domenica 2 Giugno 2024

17.07.11 Nihat Zeybekci, ministro Economia della TurchiaDi nuovo scintille tra il governo austriaco e quello turco. Il ministro degli Esteri Sebastian Kurz ha negato l’ingresso in Austria al ministro dell’Economia turco, Nihat Zeybekci, che domenica prossima avrebbe voluto partecipare a una cerimonia di commemorazione delle vittime del putsch militare dello scorso anno, in programma a Vienna, nel quartiere di Liesing. “C’è pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza”, ha spiegato il ministro, intervenendo al “Mittagsjournal”, il notiziario che va in onda sul primo programma radio dell’Orf. In Austria non vivono soltanto simpatizzanti del governo di Erdogan, ma anche suoi oppositori. La presenza di un ministro turco, perciò, avrebbe potuto scatenare proteste anche violente tra le diverse fazioni. L’Austria non ha bisogno di importare il clima di tensione presente attualmente in Turchia.

Kurz ha voluto precisare, tuttavia, che il suo veto era motivato soltanto da esigenze di cautela, legate alla manifestazione commemorativa di domenica, e non riguardava invece i rapporti con il governo turco. Una visita del ministro Zeybekci nell’ambito dei rapporti bilaterali tra Austria e Turchia “sarebbe naturalmente benvenuta”. Insomma, se il ministro turco dell’economia fosse venuto a Vienna per parlare di scambi commerciali e di lavoro, sarebbe stato accolto a braccia aperte.

Dello stesso tenore il cancelliere Christian Kern, con cui Kurz aveva preventivamente concordato l’atteggiamento da assumere nei confronti del ministro di Erdogan. “Qui si tratta – ha dichiarato Kern, anche lui al Mittagsjournal – del fatto che il governo turco e il suo presidente (Erdogan, nda) vogliono esercitare il loro influsso politico in Austria. Questo non va e noi non lo possiamo permettere”.

Scontata la protesta della Turchia. Il Ministero degli Esteri di Ankara ha definito il veto all’ingresso del ministro Zeybekci “un esempio allarmante”. “L’Austria non è onesta nella difesa dei valori democratici. L’onorevole ministro dell’Economia intendeva partecipare a una manifestazione, per rendere omaggio ai caduti e ai feriti, che si erano opposti al proditorio tentativo di putsch, per difendere la democrazia”.

Piuttosto contradditoria, invece, la reazione del Ministero turco dell’Economia, secondo la quale il ministro Zeybekci non sarebbe dovuto venire a Vienna per l’anniversario del putsch, ma “per incontrare i ministri degli esteri e dell’economia e approfondire i rapporti commerciali ed economici con l’Austria”. Peccato, però, che il ministro degli esteri e quello dell’economia austriaci non ne sapessero nulla.

Ha protestato ieri anche l’Union Europäisch-Türkischer Demokraten (Uetd), organizzatrice dell’evento di domenica a Liesing. L’associazione, che riunisce i turchi all’estero vicini al partito Akp di Erdogan, ha definito “non democratica” la decisione del ministro Kurz, accusandolo anche di “atteggiamento schiettamente populista”.

Lo scontro sulla visita vietata a un ministro del governo di Ankara segna un ulteriore peggioramento dei rapporti tra i due Paesi. Ricordiamo che l’Austria è l’unico membro dell’Unione Europea che vorrebbe interrompere immediatamente le trattative per l’ingresso della Turchia, non ritenendo che le condizioni di libertà, di democrazia e di rispetto dei diritti umani di quello Stato siano compatibili con i principi dell’Unione.

L’ostilità di Vienna per la Turchia non ha nulla a che fare con i precedenti storici, che alcuni commentatori italiani amano evocare in queste circostanze. I due assedi turchi di Vienna e la secolare lotta dell’Austria contro le armate della Sublime Porta appartengono alla storia e sono state completamente metabolizzate. In Austria vivono circa 300.000 turchi, che sono parte attiva della società austriaca. Alcuni anche con grande successo, come il gastronomo Attila Dogudan, che partendo dal nulla ha creato proprio in Austria un impero del catering, operante a livello internazionale. Lo stesso Kurz non ha pregiudizi nei confronti dei turchi e soltanto pochi giorni fa aveva chiamato nella sua “squadra”, per candidarlo alle prossime elezioni, l’esponente turco Efgani Dönmez, che già era stato membro del Bundesrat (il “senato” austriaco) per i Verdi. Non ci sono pregiudizi, quindi, nei confronti della Turchia e dei turchi, ma nei confronti del regime politico di Recep Tayyip Erdogan.

 

NELLA FOTO, il ministro turco dell’Economia, Nihat Zeybekci, cui il collega degli Esteri austriaco ha vietato di mettere piede a Vienna.

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