Sabato 18 Maggio 2024

14.12.23 Hypo Bank Klagenfurt (ora Heta)D’ora in avanti non occorrerà più aggiungere “Italia” al nome Hypo Bank, per distinguerla dalle altre banche omonime del gruppo, perché l’”impero” carinziano non esiste più. Hypo Bank Austria è stata ceduta in primavera a investitori indiani ed ora si chiama Austrian Anadi Bank. E da ieri anche le Hypo Bank ancora controllate nei Balcani sono state cedute a un consorzio formato dal fondo di investimenti statunitense Advent (80%) e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (20%) e presto cambieranno nome. La banca italiana con direzione generale a Tavagnacco sarà dunque la sola a chiamarsi Hypo, ultima rimasta sul groppone dello Stato austriaco, che si era dovuto far carico dell’intero gruppo nel 2009, per evitarne il fallimento.

La vendita delle Hypo balcaniche (sono 6 banche, operanti in Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia e Slovenia) è avvenuta ieri mattina, appena in tempo prima che scadessero i termini che le parti si erano date. Ora sarà necessario attendere l’approvazione degli organi di vigilanza e verificare che non vi siano ricorsi da parte di eventuali altri candidati all’acquisto (l’offerta di una banca russa era stata recentemente respinta, perché pervenuta fuori tempo massimo). Il “closing” dovrebbe giungere entro la metà del prossimo anno, vale a dire prima del termine ultimo stabilito dalla Commissione europea, per porre fine a una situazione che infrangeva le norme sulla concorrenza.

Nella recente ristrutturazione del gruppo, le Hypo Bank balcaniche erano entrate nel portafoglio di Fimbag, società dello Stato austriaco che gestisce le partecipazioni pubbliche nelle banche nazionalizzate in seguito alla crisi (ce ne sono altre due, oltre a Hypo), ma l’operazione di vendita è stata gestita da Heta Asset Resolution, la “bad bank” nata dalle ceneri della holding carinziana, con il compito di liquidare tutti i rapporti in sofferenza ereditati dalle banche del gruppo.

Il prezzo della compravendita è stato concordato in 200 milioni di euro (fino a due anni fa le Hypo balcaniche valevano 1,5 miliardi), 50 da versare immediatamente e altri 150 all’avverarsi di determinate condizioni. La nuova proprietà intende mantenere la “casa madre” in Austria e puntare al rilancio del gruppo, attingendo al mercato dei capitali per il suo rifinanziamento.

Con la riprivatizzazione in corso, il gruppo balcanico ex Hypo potrà riprendere una piena operatività (dal 2010 le sei banche non potevano concludere nuovi contratti in molti settori, come sta accadendo per Hypo Italia). I nuovi proprietari hanno annunciato il proposito di puntare sulla clientela privata e sulle medie e piccole imprese, riportando in attivo il gruppo che attualmente conta 245 filiali, 1,15 milioni di clienti e un volume di bilancio di 8,4 miliardi.

Se l’operazione sarà coronata dal successo, ne trarrà beneficio anche l’Austria, che potrà recuperare il suo finanziamento di 2,2 miliardi, per metà in linea di credito e per l’altra metà sotto forma di garanzia.

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