Sabato 18 Maggio 2024

16.06.22 Grimmstein (Bassa Austria), pullman sloveno con friulani a bordoGrimmstein e Seebenstein: è tra queste due località lungo l’autostrada A2, che dall’Italia va a Vienna, che ieri un pullman con a bordo una cinquantina di persone di Gorizia, Cividale e Udine, appartenenti al Terz’Ordine francescano secolare, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente. Siamo nella Bassa Austria, non lontano da Wiener Neustadt, a una settantina di chilometri dalla capitale austriaca. Il bus era partito alle 6.30 da Gorizia, diretto in Polonia,  a Cracovia. L’Austria, dunque, era soltanto un Paese di transito.

Erano da poco passate le 12.30 e il veicolo, appartenente alla ditta slovena Avrigo di Nova Gorica, aveva appena superato lo svincolo d’uscita di Grimmstein, quando ha trovato davanti a sé le corsie intasate da una coda di altri automezzi, provocata da un precedente incidente poco più avanti. Non si conosce ancora l’esatta dinamica e le cause dell’incidente: l’unica circostanza riferita dalla polizia è che il pullman con gli italiani ha tamponato un camion che lo precedeva.

L’urto è stato violento e ha letteralmente squarciato il muso del bus. L’autista sloveno, è stato scaraventato fuori dall’abitacolo; tre dei passeggeri dei primi posti si sono trovati schiacciati dalle lamiere. Il bilancio provvisorio è di quattro feriti gravi (tra questi l’autista), 36 feriti leggeri e tre passeggeri illesi.

É immediatamente scattato l’allarme generale, che ha visto mobilitati la Croce rossa con tre automediche, 14 altre autoambulanze, mezzi della polizia e dei vigili del fuoco e gli elicotteri di soccorso sanitario Christophorus 3 e Christophorus 16.Uno dei feriti più gravi è stato trasportato nell’ospedale più vicino di Wiener Neustadt, gli altri in quelli di Meidling (Vienna), di Baden e ancora di Wiener Neustadt. L’autostrada in direzione di Vienna è rimasta a lungo chiusa. Il traffico è stato deviato, ma si sono formate lo stesso code di 5 chilometri.

Il primo a intervenire sul luogo dell’incidente è stato un ufficiale di polizia, il maggiore Martin Peinsold, che si trovava in viaggio fuori servizio. Il traffico procedeva a rilento, a causa del precedente incidente. Nella corsia a fianco della sua si muoveva a passo d’uomo un autoarticolato con i lampeggianti accesi. Nello specchietto retrovisore Peinsold ha visto sopraggiungere il pullman dei friulani. “Ho pensato, qui non se ne viene fuori”. Subito dopo, lo schianto.

Il poliziotto si è precipitato a prestare soccorso. Con la collaborazione di due militari dell’esercito, che si trovavano lì, ha accompagnato in luogo sicuro i passeggeri che da soli erano potuti uscire dal pullman. A suo dire, in seguito all’urto non sarebbe stato scagliato fuori dell’abitacolo l’autista che in quel momento era alla guida, ma il secondo autista che gli stava accanto.

Quando si è capito che i viaggiatori non erano sloveni (salvo i due autisti), ma italiani, è stata informata l’Ambasciata del nostro Paese a Vienna, che ha inviato i suoi collaboratori in tutti gli ospedali in cui risultavano ricoverati i feriti per accertarne le condizioni ed assisterli (alcuni sono stati dimessi in serata). L’ambasciatore Giorgio Marrapodi si è messo in contatto anche con il collega sloveno. La ditta di trasporto ha inviato sul posto un mezzo sostitutivo, a disposizione dei viaggiatori non feriti gravemente, che decideranno se e quando far ritorno in Italia.

 

NELLA FOTO, il pullman sloveno che trasportava i pellegrini friulani in Polonia, con il muso squarciato dopo il tamponamento.

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