Sabato 18 Maggio 2024

19.05.26 Heinz-Christian StracheSilenzio, oggi si vota. Anche in Austria vale la norma che vieta propaganda elettorale nel giorno di apertura dei seggi, per dare modo agli elettori di riflettere con calma sulle loro scelte davanti alla scheda con i candidati all’Europarlamento. Anche noi ci asteniamo da nuove analisi politiche, ma dedichiamo questo blog a due curiosità che le elezioni austriache ci hanno riservato e che riguardano nuovamente l’Fpö, il partito della destra sovranista, e il suo ormai ex leader Heinz-Christian Strache (nella foto).

La prima riguarda proprio lui, Strache. Si è dimesso da vicecancelliere, si è dimesso da deputato, si è dimesso persino dalla guida dell’Fpö, ma oggi chi vuole può dargli il voto. Non si è dimesso, infatti, da candidato alle Europee. Ma la colpa non è sua. Lui si sarebbe volentieri fatto da parte, come ha fatto con tutti i sui altri incarichi, ma le norme per le elezioni europee non consentono una revoca delle candidature, una volta che siano state presentate, approvate e inserite nelle liste.

In altre parole, Strache può essere votato e, se raggiungerà le preferenze richieste, potrà persino entrare a far parte del nuovo Parlamento di Bruxelles. Solo dopo potrà rinunciare alla carica, rassegnando le dimissioni. Non dovrà attendere la convocazione dell’assemblea parlamentare europea. Basterà che l’Ufficio elettorale federale proclami i risultati – il che è previsto per il 12 giugno – e subito dopo Strache potrà dichiarare l’intenzione di dimettersi.

Che del resto è quel che avrebbe fatto comunque, anche se non ci fosse stato lo scandalo del video di Ibiza, perché la sua era una candidatura di bandiera, valida soltanto a scopi elettorali. Probabilmente non ce ne sarebbe stato bisogno, perché il nome di Strache figura al 42.mo posto nella lista (ricordiamo che per le elezioni europee in Austria c’è un collegio unico che copre l’intero territorio nazionale), che equivale all’impossibilità di essere eletto. Ma, paradossalmente, proprio la trappola di Ibiza potrebbe indurre molti elettori di destra a dare la loro preferenza al loro ex leader, in segno di solidarietà con un uomo che molti ritengono vittima di una macchinazione forse addirittura internazionale.

L’altra storia curiosa è una lettera giunta in questi giorni a tutti i pensionati austriaci. Si tratta di una lettera elettorale, che invita a votare per l’Fpö. Mittenti: lo “Spitzenkandidat” (candidato capolista) Harald Vilimsky e di nuovo Strache. In un messaggio rivolto a persone della terza età si può parlare di pensioni, di sanità, di assistenza domiciliare e di tanti altri argomenti che interessano sicuramente questo segmento di elettori.

E invece no. A Strache e Vilimsky sta a cuore il benessere dell’economia austriaca e per questo ammoniscono i vecchietti a stare attenti a chi daranno il loro voto, per impedire “la svendita degli interessi austriaci”. Sante parole, che tuttavia suonano grottesche in bocca a un politico che aveva promesso appalti di Stato a una società ancora da costituire di una sedicente nipote di un oligarca russo.

Il guaio delle campagne elettorali è che, una volta che la macchina è in moto, non riesci più a fermarla. Chissà quando erano state scritte quelle lettere e chissà quando erano state spedite. Impossibile bloccarle. Perché il messaggio ora suona controproducente. Se gli anziani che hanno ricevuto la lettera prendessero alla lettera il suo contenuto, nella scheda di voto dovrebbero mettere la croce sul simbolo di un altro partito diverso dall’Fpö, perché solo così potrebbero impedire “la svendita degli interessi austriaci”.

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