Sabato 18 Maggio 2024

22.07.12 Putin, Harald Mahrer, Strache, KurzIl fronte finora compatto in Austria a favore delle sanzioni contro la Russia è stato infranto da Harald Mahrer, presidente della Wirtschaftskammer, la Camera dell’economia, organismo che rappresenta tutto il mondo imprenditoriale. Mahrer è un esponente dell’Övp, vicino all’ex cancelliere Sebastian Kurz, ma non parte del suo “cerchio magico”. Kurz lo aveva voluto alla guida della Wirtschaftskammer proprio per non averlo tra i piedi, mentre tramava il suo “Projekt Ballhausplatz”.

Ora Mahrer si è fatto portavoce di tutti quelli che in Austria non approvano le sanzioni contro l’aggressore russo, per le ripercussioni che esse comportano sull’economia e sulla vita di ogni giorno in Austria (a cominciare dall’approvvigionamento del gas), e vorrebbero vederle cancellate al più presto. Il presidente della Wirtschaftskammer ne ha parlato in una intervista al quotidiano “Kurier” e poi di nuovo ieri mattina, nel Morgenjournal dell’Orf.

Al “Kurier” Mahrer ha dichiarato che le sanzioni dopo l’invasione dell’Ucraina sarebbero state pensate “solo con una metà del cervello”, non si sa bene se per errore o perché non si era riflettuto abbastanza. Alla radio ha ribadito il concetto, osservando che dopo mezzo anno ci si è trovati per strada in mezzo al deserto e ci si è accorti di non avere con sé abbastanza carburante. Sarebbe giunto il momento, quindi, per l’Europa e per il governo austriaco, di uscire da questo pasticcio del prezzo dell’energia.

Insomma, il senso del suo messaggio è forte e chiaro: l’Austria avrebbe fatto meglio a lasciar perdere le sanzioni fin dall’inizio. Furono decise – questo il suo pensiero – ragionando con la pancia, perché se si fosse ragionato con il cervello (con tutto il cervello e non “solo con una metà”) non sarebbero mai state prese, avendo presenti le conseguenze per l’economia del Paese.

Georg Renner, editorialista della “Kleine Zeitung”, individua nelle parole di Mahrer una distinzione tra l’etica dei sentimenti (quella di chi “ragiona con la pancia”) e l’etica della responsabilità. La prima voleva che alla Russia fosse fatta pagare l’aggressione militare all’Ucraina. L’etica della responsabilità, invece, ragionerebbe su ciò che conviene fare per i propri interessi. Quelli dell’Austria, fortemente dipendente dal gas russo, sono di garantire le forniture ora e soprattutto nei mesi freddi, possibilmente a un buon prezzo.

Renner definisce questa prospettiva “miope”. È proprio con questa prospettiva miope che l’Austria – e in particolare la Wirtschaftskammer, di cui Mahrer è presidente – per decenni si è resa dipendente dal gas russo, perché, ragionando “con tutto il cervello”, sembrava la soluzione più ragionevole e conveniente per gli interessi austriaci. Chi sollevava obiezioni veniva massacrato.

Il regime di Putin ha dimostrato di non avere alcun rispetto del diritto internazionale e di un ordine pacifico dell’Europa e, dopo aver invaso l’Ucraina, si serve del gas come arma geopolitica. Chi, come Mahrer, ritiene che siano ancora possibili normali rapporti commerciali con uno Stato del genere non ragionerebbe, secondo Renner, seguendo “l’etica della responsabilità”.

 

NELLA FOTO, che risale al 2018, l’amichevole incontro di Vladimir Putin a Vienna con  Harald Mahrer (è quello giulivo accanto a lui, che regge un paio di sci), l’allora vicecancelliere Heinz-Christian Strache e l’allora cancelliere Sebastian Kurz.

__________________________

Austria vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

 

 

Lascia un commento