Sabato 18 Maggio 2024

14.01.17 Karl-Heinz Grasser 160114_apa726Sembrava non dovesse finire mai l’inchiesta giudiziaria sulle tangenti incassate nell’affare Buwog e in quello della Terminal Tower, i due più gravi scandali politici della recente storia dell’Austria. Sette anni di battaglie per sconfiggere le resistenze  di Svizzera e Liechtenstein a consentire che si mettesse il naso nei conti aperti nelle loro banche dagli indagati e per respingere le eccezioni a raffica presentate dai legali delle parti. Soprattutto di una delle parti: Karl-Heinz Grasser, ex ministro delle finanze tra il 2000 e il 2006 nei primi governi di centro-destra, un tempo considerato il delfino di Haider e infine noto soprattutto per aver sposato Fiona Swarovski, ereditiera dell’impero di cristallo del clan omonimo.

Le accuse principali sono di corruzione e malversazione. Il danno per l’erario ammonterebbe a una decina di milioni. Senza quell’imputato eccellente probabilmente il rinvio a giudizio sarebbe stato più rapido. Ma il sistema giudiziario austriaco prevede che, in presenza di imputati “eccellenti”, occorra prima il consenso del ministro della Giustizia. Questi non se l’è sentita di darlo subito, perché prima di fare il ministro era stato il legale di una delle parti incriminate. Ha nominato così un consiglio arbitrale di giuristi e si è attenuto alla loro decisione: via libera al processo.

Le vicende che trascineranno Grasser e altre 15 persone (imprenditori immobiliari, collaboratori del ministro e persino un suo testimone di  nozze) sul banco degli imputati portano i nomi che abbiamo menzionato. Buwog è l’acronimo di Bundeswohngellschaften, le società di edilizia pubblica austriache. Nel 2004 il governo decide di far cassa vendendo 60.000 alloggi al miglior offerente. La Ca Immo offre 960 milioni, ma il Konsortium (Immofinanz, Raiffeisenbank dell’Alta Austria, Wiener Städtische, Hypo Alta Austria e Oberösterreich Versicherung) offre 961 milioni e si aggiudica l’affare.

Riesce a battere la concorrenza per un solo milione, perché qualcuno gli ha sussurrato nell’orecchio l’importo proposto dalla Ca Immo. Quel qualcuno sono persone vicine a Grasser, che incassano per la spiata 9,7 milioni. I soldi finiscono su un conto bancario a Cipro intestato a uno di essi,  che poi gira 7,5 milioni su tre conti del Liechtenstein, uno dei quali intestato alla donna che al tempo era la compagna del ministro.

Lo scandalo Terminal Tower è legato invece a un grattacielo di 24 piani, costruito nel 2008 a due passi dalla stazione di Linz da un consorzio di cui fanno parte la Porr (la stessa che costruisce uno dei tunnel del corridoio Baltico-Adriatico) e di nuovo la Raiffeisenbank dell’Alta Austria, già coinvolta nella vicenda Buwog. Gran parte dell’enorme edificio (15.859 metri quadrati su 29.000) sarà affittato dal Ministero delle finanze per i propri uffici a un canone mensile di 162.000 euro.

Era la soluzione più conveniente? No, una immobiliare concorrente offriva gli stessi spazi in un altro palazzo a un prezzo inferiore. Il Ministero inizialmente era contrario alla Terminal Tower, ma poi improvvisamente cambiò idea. Forse perché la Porr aveva fatto avere a chi di dovere una bustarella di 200.000 euro.

 

NELLA FOTO, l’ex ministro delle Finanze Karl-Heinz Grasser.

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