Sabato 18 Maggio 2024

13.04.21 Christian Ragger e Matthias KrennCi vorrà ancora qualche tempo per capire che cosa sta succedendo dentro l’Fpk, il partito liberalnazionale della Carinzia, uscito con le ossa rotte dalle elezioni del 3 marzo. Ieri si è tenuto a St. Veit un congresso straordinario e in quella sede si sarebbero dovuti fare i conti con le responsabilità del disastro elettorale. Così non è stato. Il tema scottante è stato accuratamente evitato, con la tesi che ormai sarebbe inutile guardare al passato, mentre bisogna soltanto pensare al futuro e al recupero degli elettori perduti. Un po’ come se in Italia, al congresso straordinario che verrà del Pd, si fingesse che Bersani ha quasi perso le elezioni, non è stato in grado di formare un governo ed è riuscito nell’arco di 48 ore a bruciare due nomi autorevoli del partito nell’elezione fallita del capo dello Stato.

 

In Carinzia il punto principale all’ordine del giorno del congresso era l’elezione del nuovo segretario regionale. I candidati erano due: l’assessore regionale uscente Christian Ragger, unico sopravvissuto della vecchia dirigenza del partito e del Land, travolta dagli scandali, e il sindaco di Bad Kleinkirchheim Matthias Krenn. Ragger aveva assunto interinalmente la guida dell’Fpk dopo la sconfitta del 3 marzo e aveva dietro di sé tutto l’apparato del partito; lo sfidante Krenn invece si muoveva da solo, partendo da una posizione di svantaggio. Tanto per rendere l’idea di come sono andate le cose, le schede di voto avevano prestampato il nome di Ragger, mentre quello di Krenn (la cui autocandidatura era stata osteggiata fino all’ultimo) doveva essere scritto a mano degli elettori.

 

Ai tempi di Haider le votazioni si facevano per alzata di mano, pubblicamente, e il risultato quindi era scontato. Ieri, per la prima volta dopo trent’anni, Krenn è riuscito a ottenere che il voto fosse espresso sulle schede e quindi segretamente. Benvenuta democrazia nell’ex partito di Haider!

 

Il risultato così è stato del 76,26% a favore di Ragger, contro il 23,74% per Krenn. Una vittoria netta per l’esponente della vecchia guardia (anche se Ragger è un politico relativamente giovane), ma non bulgara come sarebbe accaduto un tempo. Per garantire la regolarità del voto è stata chiesta la supervisione di un notaio. E ciononostante è stato necessario ripetere il conteggio delle schede tre volte, perché ogni volta il numero dei voti risultava superiore a quello dei 337 delegati partecipanti all’assemblea.

 

Al termine dello scrutinio, in ogni caso, Krenn ha riconosciuto la vittoria dell’avversario e si è congratulato sportivamente con lui, stringendogli la mano e assicurandogli di volere un partito non diviso. Nel suo successivo discorso Ragger ha annunciato per il futuro una chiara politica di opposizione nel Land, “contro il potere assoluto dei socialdemocratici, il trasformismo dei popolari e l’opportunismo dei verdi” (sono i tre partiti che formano l’attuale coalizione di governo). Pronunciate dal leader di un partito che per un decennio ha governato la Carinzia in maniera autoritaria, riuscendo a cambiare tre volte nome e orientamento politico, le sue parole sono sembrate quelle rivolte dal lupo all’agnello della favola di Esopo.

 

Dall’intervento di Ragger e di altri esponenti del partito sono emerse alcune informazioni interessanti. La prima è che sul piano finanziario l’Fpk non è in sofferenza: ha incassato 4 milioni di euro attraverso il finanziamento pubblico al partito e al gruppo consiliare nel Land, nonché le quote dei circa 6.000 iscritti; ne ha spesi 2,5, per cui in cassa dovrebbero essere rimasti 1,5 milioni.

 

È in corso un sondaggio postale tra gli iscritti che ha per oggetto la riunificazione dell’Fpk (partito liberalnazionale carinziano autonomo) nell’Fpö (il partito liberalnazionale presente nel resto dell’Austria). Finora ha risposto il 30% degli iscritti e il 91% di questi si è dichiarato favorevole alla riunificazione.

 

La terza notizia riguarda l’attività di formazione politica delle nuove leve del partito. Ragger ha annunciato un suo potenziamento e la disponibilità della vedova di Haider, Claudia, a contribuirvi con il patrimonio della “Fondazione Jörg Haider”. In un incontro avvenuto qualche giorno fa Claudia Haider avrebbe dato la sua adesione “se il partito seguirà la via borghese”.

 

La parola “borghese” a noi può sembrare indecifrabile, ma nel lessico politico austriaco identifica l’area liberale del partito della destra, distinta dall’area nazionalista. L’ambiguità della situazione sta proprio qui: Haider aveva fondato il Bzö nel 2005, per depurare il partito dagli elementi nazionalistici e/o tedesco-nazionali, lasciandoli in eredità all’Fpö. Nel 2010, due anni dopo la sua morte, i vertici del Bzö avevano deciso un riavvicinamento all’Fpö, modificando il nome del partito in Fpk. Si era trattato di un vero e proprio tradimento della linea tracciata da Haider, tant’è vero che da allora la vedova del leader scomparso e la sorella Ursula erano entrate in conflitto con la dirigenza del partito, espressa al tempo dai fratelli Scheuch e dal governatore Dörfler. L’attuale riavvicinamento sembra dunque strano, soprattutto alla luce del ritorno alquanto probabile in seno all’Fpö. Che non è propriamente un partito “borghese” come lo intende Claudia Haider.

 

Nella foto, Christian Ragger (a sinistra) riceve le congratulazioni dello sfidante Matthias Krenn dopo la vittoria al congresso dell’Fpk carinziano.

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