Venerdì 25 Aprile 2025

Walter Rosenkranz, neoeletto presidente del Parlamento austriaco, non ha fatto nemmeno in tempo a sistemare le sue cose sulla scrivania del suo nuovo ufficio, che già si trova a dover affrontare il suo primo impegno internazionale. Giovedì, infatti, riceverà la visita di Viktor Orban, capo del governo ungherese, quinta colonna di Putin nell’Unione Europea.

La cosa non sorprende. L’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista austriaca, aderisce ai Patrioti per l’Europa, come Fidesz, il partito di Orban. Sono entrambi euroscettici (ma non affatto scettici nello spillare soldi da Bruxelles), sovranisti e soprattutto amici di Putin. Fpö e Fidesz chiedono con insistenza la revoca delle sanzioni nei confronti della Russia e degli aiuti finanziari e militari all’Ucraina, perché possa soccombere al più presto all’aggressore.

Tutto questo lo si sapeva già, come si sa già che, qualora Herbert Kickl, leader dell’Fpö, dovesse diventare cancelliere, l’Austria si allineerebbe all’Ungheria nel tentativo di minare la solidarietà europea nei confronti dell’Ucraina. Quello che nessuno si aspettava è che Rosenkranz non aspettasse nemmeno una settimana per accogliere in Parlamento il discusso leader ungherese e non facesse precedere quella visita da incontri con altri esponenti dell’Unione Europea, almeno per salvare le apparenze di presidente super partes.

Questa mattina è stato intervistato nella trasmissione televisiva “Hohes Haus”, dedicata ogni domenica a temi parlamentari. Una delle domande ha riguardato inevitabilmente l’arrivo di Orban. Rosenkranz ha sorpreso l’intervistatrice asserendo di non averlo affatto invitato, ma che sarebbe stato Orban ad autoinvitarsi. Il premier ungherese sarà giovedì a Vienna per un dibattito organizzato dal settimanale svizzero Weltwoche, cui parteciperà anche l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, un altro amicone di Putin. Farà da moderatore il direttore di Weltwoche Roger Köppel, il giornalista che in giugno, assieme a Viktor Orban, aveva fatto visita a Putin.

Insomma, Orban deve aver pensato: già che sono qui a Vienna, perché non prendere due piccioni con una fava e andare anche a salutare e a congratularsi con il nuovo presidente del Parlamento? Non sarà una visita ufficiale, nel senso che Orban non vedrà altri esponenti politici. Vedrà solo Rosenkranz e – primo o dopo, non si sa – Herber Kickl.

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