Domenica 2 Giugno 2024

MAK SammlungsobjektÈ con qualche patema d’animo che i templi dell’arte di Vienna affrontano con nuove mostre l’anno appena incominciato. Su tutte incombe una minaccia che si chiama Omicron e che potrebbe vanificare il lavoro preparatorio fatto e soprattutto deludere i visitatori da tempo in attesa. Si naviga a vista, sperando che la situazione epidemiologica non peggiori e non metta anche l’arte in quarantena. Per ora ci limitiamo a segnalare le prime due esposizioni, entrambe di grande interesse, una aperta da poche settimane e l’altra di imminente inaugurazione.

La prima la si incontra al Mak, il Museo di arti applicate, sullo Stubenring. È una grande mostra straordinaria dedicata al 150. anniversario della nascita del maestro dell’architettura Josef Hoffmann. Ma Hoffmann, come si sa, è nato nel 1870, non nel 1872. In effetti la mostra doveva aprirsi già due anni fa ed era stata rinviata a causa dell’epidemia.. Per la prima volta e partendo da ben mille pezzi esposti si fa luce in modo esauriente sull’operato dell’architetto, designer, insegnante e curatore. L’attenzione è rivolta ad alcuni dei suoi lavori più significativi, tra cui il Palais Stoclet a Bruxelles e il Sanatorio di Purkersdorf. Con i suoi innovativi oggetti e le sue costruzioni il cofondatore della Secessione Viennese e del circolo Wiener Werkstätte rivoluzionò il mondo dell’architettura e del design.

MAK – Museum für angewandte Kunst (Museo di arti applicate), Stubenring 5, fino al 19 giugno, www.mak.at.

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La seconda mostra è dedicata a Salvador Dalì e si aprirà il 28 gennaio al Belvedere inferiore (l’avevamo già annunciata qualche giorno fa). Si intitola “Dalì-Freud. Un’ossessione”. L’attrazione che Sigmund Freud esercitò su Salvador Dalì ebbe un notevole influsso sulle sue opere surrealiste, note in tutto il mondo. L’incontro tra i due avvenne nel 1938 a Londra, dove il padre della psicanalisi aveva trovato asilo in fuga dal nazismo, ed ebbe notevoli ripercussioni: ben cento opere, tra cui dipinti, sculture, fotografie, filmati, libri, riviste e lettere, permettono di comprendere la reciproca influenza tra psicanalisi e surrealismo. Una rassegna straordinaria in occasione della riapertura del Belvedere inferiore!

Unteres Belvedere (Belvedere inferiore), Rennweg 6, dal 28 gennaio al 29 maggio, www.belvedere.at.

[Contributo di Wien Tourismus]

 

NELLA FOTO, il celebre american bar progettato da Josef Hoffman nel 1907 per il Cabaret Fledermaus, all’angolo tra la Kärnten Strasse e la Johannesgasse.

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