Domenica 2 Giugno 2024

19.05.05 Klagenfurt, stadio di calcio, bosco - CopiaUna materia che sicuramente non manca in Carinzia è il legname. Il 64% del Land è ricoperto da foreste e ben per questo ogni anno a Klagenfurt si tiene la “Internationale Holzmesse”, ossia la Fiera internazionale del legno. Nonostante ciò l’artista svizzero Klaus Littmann, per dar corpo alla propria creatività, ha pensato di costruire sul campo dello stadio di calcio del capoluogo carinziano una foresta, di cui non si sentiva proprio la mancanza. Sì, un bosco di 200 alberi di differente altezza, tra i 10 e i 14 metri. Insomma, un’installazione vegetale sul rettangolo verde dove normalmente si dovrebbero disputare le partite di calcio.

Non è facile cogliere il motivo ispiratore di una simile “creazione”. Se si tratti semplicemente di un impulso estetico o se non vi sia anche sottesa una vena polemica per una struttura, costruita nel 2008 per i Campionati europei di calcio, con  una spesa di 85 milioni, che ormai non serve a nulla. Klagenfurt e la Carinzia non hanno una squadra di prima serie. Hanno squadrette minori che non possono permettersi i costi di gestione di un simile impianto monumentale.

L’allora governatore Jörg Haider lo volle fortissimamente, per l’ambizione di dotare il suo Land di uno stadio che potesse reggere il confronto con quello delle altre grandi città austriache. Ma, una volta giocate le tre partite degli Europei, non se ne fece più nulla. Di tanto in tanto Klagenfurt ospita qualche incontro internazionale o un paio di partite di squadre straniere che scelgono la Carinzia per i loro ritiri estivi. Altrimenti lo stadio viene utilizzato per partite di hockey (previa installazione di una pista provvisoria di ghiaccio) o per concerti, come quelli di Bon Jovi e Andrea Berg, che si terranno nei prossimi mesi.

Per tutto il resto dell’anno lo stadio in riva al Wörthersee è chiuso e desolatamente vuoto. Ma proprio la circostanza che non sia quasi mai utilizzato ha consentito di prendere in considerazione la stravagante idea di Klaus Littmann. Per lui si tratta di un’opera d’arte totale, che dovrebbe sensibilizzare gli uomini all’arte, all’ecologia, alla natura. Il suo obiettivo non è di costruire un bosco dentro uno stadio, ma creare l’impressione che lo stadio sia stato costruito in mezzo a un bosco.

Ormai gli operai sono da tempo al lavoro. Gli alberi necessari sono già stati acquistati in gran parte in Italia e trapiantati in un terreno vicino allo stadio, per essere trasferiti nello stadio poco prima dell’inaugurazione prevista per il 9 settembre. Il compito è stato affidato a Enzo Enea, architetto paesaggista che opera tra Zurigo, Miami e New York. Si tratta di allestire un bosco misto di faggi, ciliegi, aceri, tigli e conifere. Una scelta fatta tenendo conto del ciclo vitale di ciascuna pianta, considerando il tempo di sviluppo del fogliame, delle sue coloriture autunnali e della caduta delle foglie.

Fin qui abbiamo esaminato l’aspetto artistico, di un’installazione che dovrebbe cambiare aspetto e colori di giorno in giorno, con il procedere della stagione. Poi viene l’aspetto contabile. Chi paga? Qui entra in ballo la società L.W. For Forest srl, al 50% di Littmann e per il restante 50% di Herbert Waldner, immobiliarista di Klagenfurt (la sua società si chiama Riedergarten). Waldner è uno dei carinziani che vorrebbero comprare la quota di Heta Asset Resolution (bad bank di Hypo Bank) degli impianti sciistici di Pramollo-Nassfeld, scontrandosi con il veto del pioniere del luogo Arnold Pucher.

In questa operazione Waldner sarebbe spinto soltanto dal gusto per l’arte e dalla vicinanza a Littmann, perché l’affare sembra promettere più perdite che profitti. Il grosso dei finanziamenti, tuttavia, dovrebbe giungere da mecenati della Svizzera. Ma anche i “comuni mortali”, se lo desiderano, possono essere della partita: con 5.000 euro possono diventare “padrini” di uno dei 200 alberi e il loro nome sarà immortalato su una targa da qualche parte. I costi complessivi erano stimati in 1,5 milioni di euro, ma nel frattempo sono lievitati a 2 milioni.

Tutti finanziamenti privati, si preoccupa di far sapere Littmann. E la sindaca  di Klagenfurt, Maria-Luise Mathiaschitz, si affretta ad aggiungere che “da parte del Comune non vi sarà alcuna sovvenzione e alcun contributo”. Insomma il progetto artistico “For Forest” sarà a costo zero per i contribuenti carinziani, che tuttavia non ne sembrano molto entusiasti. L’Fpö, partito della destra populista, ha addirittura lanciato una campagna contro l’installazione arborea. Soltanto i Verdi sono favorevoli. E, ovviamente, Littmann, il quale assicura: “Verrà fuori un’immagine che farà il giro del mondo”. Avendo in mente, forse, la gigantesca passerella sul lago d’Iseo e i monumenti impacchettati dall’americano Christo, le cui fotografie sono state davvero pubblicate dai giornali di tutti i continenti.

C’è anche chi non è contrario all’installazione, ma si preoccupa per il futuro del manto erboso dello stadio. Littman & C. avrebbero trovato una soluzione al problema: gli alberi ovviamente non saranno piantati nel terreno di gioco, ma collocati con le radici imballate su griglie sollevate dal terreno e vi rimarranno fino al 31 ottobre. I visitatori non vi cammineranno in mezzo, ma potranno soltanto vederli dall’alto delle gradinate. In novembre il bosco sarà rimosso e sarà ripristinato il prato com’era prima, con un costo di 200.000 euro.

 

NELLA FOTO, un modello dello stadio di calcio di Klagenfurt, con la superficie di gioco trasformata in un gioco.

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