Ci lamentiamo, a ragione, perché la geografia sta scomparendo dalle scuole italiane. Gli studenti concludono il loro ciclo di studi, chi prima, chi dopo, avendo una vaga idea dell’Italia, un’idea vaghissima dell’Europa e sapendo poco o nulla del resto del mondo. Dell’Australia sanno solo che esiste da qualche parte e che ha dato i natali a Nicole Kidman, ma nulla di più.
Non deve stupire, quindi, se qualcuno crede che l’Emilia-Romagna confini con il Trentino. Sbaglia, ma è in buona compagnia. Qualcuno ricorda forse un presidente degli Stati Uniti, che scambiava l’Austria con l’Australia e la Slovenia con la Slovacchia?
Il mondo sta diventando sempre più piccolo, ma per un mistero inspiegabile lo conosciamo sempre meno. Non sanno come è fatto anche chi, per mestiere, avrebbe il dovere di saperlo o quanto meno dovrebbe avere la cura di informarsi.
Capita così che un quotidiano inglese come il “Daily Mail”, con oltre un secolo di storia alle spalle, non sappia dove si trova l’Austria e la scambi con la Svizzera. Il “Daily Mail” è uno dei tanti giornali che hanno dato ampio rilievo alla diffusione del Coronavirus dal polo sciistico austriaco di Ischgl alla Germania e agli Stati del Nord Europa.
Lo avevamo menzionato ieri, riprendendo dal suo sito web una mappa dell’Europa, su cui erano indicati i Paesi contagiati (Islanda, Germania, Norvegia, Svezia, Danimarca) e le rotte degli aerei che avevano riportato a casa gli sciatori da Ischgl. Ci aveva colpito il fatto che in quella mappa risultasse evidenziata la Svizzera, come luogo di partenza dei viaggiatori contagiati, e non l’Austria, dove è situata Ischgl. Ritenendo impossibile uno scambio da parte del quotidiano inglese, l’unica spiegazione logica ci era sembrata che il Daily Mail avesse deliberatamente indicato la Svizzera, perché molti dei voli erano decollati dall’aeroporto internazionale di Zurigo.
Oggi scopriamo che non è così. Sul sito web del “Daily Mail” l’articolo di ieri c’è ancora (lo potete leggere qui), ma la mappa dell’Europa è stata sostituita. In quella nuova il Paese di partenza degli sciatori con il virus nella valigia è diventato l’Austria. Evidentemente nella mappa di ieri la Svizzera era stata indicata per errore e non per scelta.
Un tempo la stampa inglese era considerata un modello di giornalismo serio e affidabile. Fatti separati dalle opinioni e soprattutto fatti controllati. Non è più così, almeno per alcune testate. Non lo è per il “Daily Mail”, che forse per questo da qualche anno non è più considerato “fonte attendibile” dall’edizione inglese di Wikipedia. Non sarà attendibile, ma pur tuttavia vende un milione e mezzo di copie al giorno. Non attendibile ma senza dubbio influente. Possiamo immaginarci quindi il danno che un articolo come quello pubblicato ieri procurerà al turismo austriaco. Ma all’Austria rimane una speranza: che il lettori del “Daily Mail”, tratti in inganno dalla cartina sbagliata dell’Europa, decidano di non andare più in vacanza in Svizzera.
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CORONAVIRUS CON IL SENNO DI PRIMA
Il 27 gennaio scorso, oggi due mesi fa, scatta in Austria il primo allarme per Coronavirus. Una cinese giunta a Vienna in aereo dalla provincia di Wuhan, come accompagnatrice di volo, manifesta segni di contagio. È lei stessa a telefonare al pronto soccorso e subito una equipe di sanitari va a prelevarla nella sua stanza d’hotel, evitando ogni contaminazione. Viene posta in quarantena nell’ospedale “Kaiser Franz Josef”, ma dopo poche ore il test a cui viene sottoposta chiarisce che il Covid-19 non c’entra, è solo una normale influenza.
Un falso allarme, dunque, ma tanto basta perché al Ministero degli Interni si costituisca un’unità di crisi, per prepararsi a quando saranno dati gli allarmi “veri”. Alla prima seduta partecipano il ministro della Salute, Rudolf Anschober, e quello degli Interni, Karl Nehammer, il quale dichiara che “attualmente non c’è ragione di preoccuparsi in Austria. Al tempo stesso, però, è nostro dovere prendere tutte le precauzioni necessarie per proteggere la popolazione austriaca”.
Ci si prepara anche a livello regionale. Ilse Oberleitner, direttrice del servizio sanitario in Carinzia, spiega che, nel caso dovesse manifestarsi anche qui il virus, per prima cosa dovrà essere protetto il personale e i pazienti dovranno essere posti in isolamento, per evitare il diffondersi del contagio. Oberleitner fa anche una raccomandazione, che in seguito sentiremo spesso anche in Italia: in caso di sospetto contagio, non recarsi dal proprio medico, ma rimanere a casa e comunicare il proprio stato ai sanitari per telefono. Il servizio stampa del Land invita a restare calmi: anche se si dovesse verificare qualche contagio, è del tutto improbabile che il morbo si diffonda nella popolazione.
NELLE FOTO, le due cartine dell’Europa, con le rotte degli aerei carichi di turisti contagiati. Una è corretta e l’altra sbagliata. Trovate voi la differenza.
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