Sabato 18 Maggio 2024

17.03.26 Christoph Badelt (Wifo), Martin Kocher (IHS)Migliora la situazione economica in Austria. I due principali istituti che si occupano della materia – il Wifo (Istituto di ricerche economiche) e l’Ihs (Istituto di studi superiori) – hanno aggiornato in aumento le loro previsioni per il 2017: il Pil aumenterà del 2,0% secondo il Wifo e dell’1,7% secondo l’Ihs.

In dicembre le valutazioni dei due istituti erano state  sensibilmente inferiori per le incertezze suscitate dalla Brexit e dall’elezione di Trump alla Casa bianca, che avevano suggerito molta cautela. Ma ora lo scenario è mutato e ha consentito di guardare con maggiore fiducia al futuro. Non si esclude che in tempi brevi le previsioni possano risultare addirittura migliori. Quelle annunciate ora da Wifo e Ihs sono, in ogni caso, le migliori degli ultimi cinque anni. Nel 2013 la crescita effettiva del Pil era stata dello 0,1%, nel 2014 dello 0,6%, nel 2015 dell’1,0 per cento, lo scorso anno dell’1,5%.

La migliore congiuntura si riflette anche nell’occupazione: per la prima volta da cinque anni la disoccupazione non è aumentata. In Austria si usano parametri diversi da quelli europei e di altri Paesi, come l’Italia, per il calcolo di quanti sono senza lavoro. Si considerano anche i lavoratori autonomi, il che fa salire la percentuale. Quest’anno i due istituti stimano che la disoccupazione raggiungerà l’8,9% (Wifo) o il 9,1% (Ihs). Nel 2013 era al 7,6%, nel 2014 all’8,4%, nel 2015 al 9,1%, idem nel 2016.

Secondo i responsabili dei due istituti, la politica dovrebbe approfittare della situazione favorevole per introdurre le riforme di cui lo Stato ha bisogno, in particolare nel campo della compensazione finanziaria (è l’accordo annuale tra il Ministero delle finanze e i singoli Länder relativo all’attribuzione delle risorse incassate dall’erario fisco), dell’autonomia fiscale dei Länder. Sul fronte delle entrate, il gettito fiscale e quello dei contributi previdenziale andrebbero completamente rivisti.

 

NELLA FOTO, i direttori del Wifo, Christoph Badelt (a sinistra) e dell’Ihs, Martin Kocher.

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