Ha lasciato strascichi il passaggio per il territorio austriaco del treno merci italiano con il carico di obici semoventi M109 destinati all’Ucraina, di cui avevamo scritto giovedì. Non per il materiale in sé, ma per le informazioni che il governo italiano aveva dato all’Austria di quel trasporto.
L’Italia, infatti, aveva dichiarato a Vienna che i semoventi erano destinati alla Polonia. Quand’è così – ovvero quando un treno parte da uno Stato membro dell’Ue (in questo caso l’Italia) e ha per destinazione un altro stato membro dell’Ue (la Polonia) – non è necessaria alcuna autorizzazione. La situazione cambierebbe qualora il materiale bellico fosse destinato a un Paese terzo: in tal caso l’Austria, in quanto Paese neutrale, non ne consentirebbe il transito.
Era già accaduto in passato, in occasione delle guerre del Golfo. A quel tempo l’Austria non consentì l’attraversamento del suo territorio a mezzi blindati Usa, che dovettero aggirarla, passando per l’Italia. Non consentì nemmeno il sorvolo di aerei Usa decollati da Ramstein, che perciò furono costretti a modificare la rotta, allungando la durata del volo.
Le autorità austriache avevano preso per buona la dichiarazione italiana, anche se stentiamo a credere che non avessero capito che quei vecchi cingolati non servivano alla Polonia. Quando però la stampa italiana ha dato notizia di quel trasporto e ha addirittura ospitato dichiarazioni ufficiali di esponenti del governo che spiegavano chiaro e tondo che quei pezzi di artiglieria ormai in disuso da noi erano destinati alle truppe ucraine, Vienna si è sentita presa in giro.
Anche perché l’Italia non avrebbe avuto alcuna ragione di mentire. Anche se avesse detto la verità – ovvero che gli M109 erano un regalo all’Ucraina – l’autorizzazione al trasporto attraverso il territorio austriaco sarebbe stata ugualmente concessa (a differenza di ciò che era accaduto per i mezzi militari americani al tempo delle guerre del Golfo). L’Austria, infatti, è tenuta ad adeguarsi alla comune politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, che si è schierata a sostegno dell’Ucraina, ed è perciò obbligata a consentire il passaggio di materiale bellico destinato a quel Paese. La sua neutralità non ne costituisce un impedimento. Le impedirebbe soltanto – questa l’interpretazione comunemente accettata – di fornire lei stessa armi al Paese aggredito dalla Russia.
NEL FOTOMONTAGGIO pubblicato dal quotidiano on line vienna.at, il ministro degli Interni Gerhard Karner a confronto con un telefonino su cui appare l’immagine degli obici M109 in transito alla stazione di Udine e diretti in Austria.
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