Domenica 2 Giugno 2024

0028948180349-1200px-001 - CopiaTalvolta ci si chiede quando un musicista possa davvero considerarsi affermato, soprattutto se opera in un settore di nicchia, come quello della musica barocca. Uno dei criteri di valutazione può essere il numero dei cd prodotti. Se poi l’etichetta è quella di “Deutsche Grammophon”, non serve aggiungere altro: la casa discografica tedesca è sinonimo di eccellenza.

Maddalena Del Gobbo, giovane violoncellista friulana maturata musicalmente a Vienna e lì improvvisamente convertitasi alla viola da gamba e al repertorio barocco, di dischi con “Deutsche Grammophon” ne ha già incisi due e ora sta per uscirne un terzo. È la prima “gambista” ad aver pubblicato dischi da solista per la prestigiosa casa discografica.

Il debutto risale a cinque anni fa e avvenne con un cd intitolato “Viola d’emozione”. Rivelava già nel titolo l’emozione provata dalla concertista friulana, quando per la prima volta aveva sentito il suono di una viola da gamba e aveva capito all’istante che quello, solo quello, era lo strumento con cui avrebbe potuto esprimere al meglio la sua vena musicale.

Nell’autunno di due anni dopo, nel 2016, arriva il secondo cd, intitolato “Henriette, the Princess of the Viol”. È un omaggio alla principessa di Francia, ma soprattutto un omaggio alla musica del suo tempo, l”Alte Musik”, come viene chiamata nel mondo tedesco.

Ed ora il terzo cd della musicista friulana, il cui nome appare anche nel titolo: “Maddalena and the Prince”. Il principe è Nicola I Esterhazy, al cui servizio operò per un trentennio Franz Joseph Haydn. L’Esterhazy era un appassionato suonatore di “Baryton”, o viola di bordone, una varietà della viola da gamba, con una quantità variabile di corde (quello usato dall’artista friulana ne ha 6 davanti di budello e 9 dietro metalliche, che vengono suonate, queste ultime, pizzicandole con il pollice della mano sinistra). Haydn scrisse appositamente per questo strumento ben 175 brani, di cui 123 trii da eseguirsi per lo più assieme a una viola e a un violoncello. Il principe interpretava la parte solistica con il “Baryton”, mentre Haydn suonava la viola da braccio. Ma anche lui, di notte, si esercitava segretamente con il “Baryton”, per conoscerne tutte le potenzialità e comporre brani sempre nuovi e diversi per il suo “datore di lavoro”.

Il nuovo cd di Maddalena Del Gobbo contiene 24 brani, non solo di Haydn, ma anche di altri tre compositori del suo tempo: Luigi Tomasini, che era il primo violino dell’orchestra di corte degli Esterhazy, grande amico di Haydn e autore di 25 trii nel periodo di permanenza ad Eisenstadt; Andreas Lidl, violoncellista, virtuoso della viola da gamba e allievo di Haydn; Franz Xaver Hammer, chiamato alla corte degli Esterhazy come violoncellista e violista.

La registrazione non è avvenuta in uno studio della Grammophon, ma nella sala del castello degli Esterhazy, ad Eisenstadt, quella stessa in cui quei brani furono eseguiti per la prima volta da Haydn e dai suoi colleghi, oltre due secoli e mezzo fa. Del Gobbo è stata accompagnata in questa sua impresa da tre partner d’eccezione: Robert Bauerstatter, alla viola, e David Pennetzdorfer, al violoncello, membri entrambi dei Wiener Philharmoniker e interpreti ineguagliabili della “Wiener Klassik”; il terzo è Ewald Donnhofer, al clavicembalo, musicista a noi già noto, perché ha già accompagnato Maddalena Del Gobbo nell’incisione dei suoi due primi cd.

In tutti i 24 brani la musicista friulana suona soltanto il “Baryton”, che è stato messo a sua disposizione dal Conservatorio di Eisenstadt. L’uscita ufficiale del disco è prevista per il 26 luglio, ma un’anteprima sarà offerta domani, con un concerto dal vivo all’Ambasciata d’Italia a Vienna. Ma anche chi non sarà presente all’evento, potrà comunque avere un’anteprima del cd nel sito web www.maddalenadelgobbo.com, dove si trovano alcune prove d’ascolto e dove è già possibile prenotare l’acquisto.

È interessante notare che una parte del ricavato dei dischi venduti sul sito andrà alla fondazione danese “Scandinavian cello school”, di cui Maddalena Del Gobbo è madrina, che mette a disposizione di giovani musicisti di talento borse di studio per corsi di perfezionamento. Chi lo vorrà, potrà anche fare una donazione alla fondazione.

Abbiamo scritto sopra, a proposito del titolo “Maddalena and the Prince”, che il “principe” è Nicola I Esterhazy. Ma se ne può dare anche un’altra interpretazione, ovvero che il “principe” sia lo stesso “Baryton”, che Maddalena Del Gobbo considera “il principe degli strumenti”. Dopo l’ascolto dei brani disponibili nel suo sito web non si può che essere d’accordo con lei.

 

NELLA FOTO, Maddalena Del Gobbo, con il “Baryton”, come appare sulla copertina del cd inciso per la Deutsche Grammophon.

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