Inflazione, mal comune. Sta colpendo non solo l’Italia, ma mezzo mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, dove peserà sull’esito del voto di metà mandato.
Sta colpendo pesantemente anche l’Austria. I prezzi al consumo sono schizzati in ottobre dell’11%, dopo che già in settembre avevano superato la soglia del 10%. I conti sono stati fatti e resi pubblici da Statistik Austria, che corrisponde al nostro Istat. Fattore determinante è stato l’aumento dei costi energetici e dei carburanti per i mezzi di trasporto. Gli aumenti sono partiti da lì e hanno colpito a cascata tutti i settori, in particolare quelli dei generi alimentari.
Josef Baumgartner (nella foto), esperto del Wifo (l’istituto austriaco di ricerche economiche) si attende ulteriori aumenti nei prossimi mesi. Intervistato dal “Mittagsjournal”, il notiziario radiofonico di mezzogiorno dell’Orf, Baumgartner ha richiamato l’attenzione sul fatto che non tutti i fornitori di energia elettrica hanno aggiornato le loro tariffe. Soprattutto nei Länder occidentali dell’Austria i “vecchi clienti” hanno goduto finora di prezzi bloccati. Quando con l’inizio dell’anno il blocco delle tariffe verrà meno, si accorgeranno anch’essi dei rincari.
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