Lunedì 7 Ottobre 2024

20.09.24 Sebastian Kurz nella cancelleriaMentre in Europa si discute su una riforma dei meccanismi di accoglienza di migranti e richiedenti asilo, che superi le regole dettate dagli accordi di Dublino, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha ribadito la sua posizione contraria: no all’accoglienza e alla ridistribuzione di immigrati tra i Paesi membri dell’Ue; sì alla vigilanza ai confini esterni dell’Unione per impedirne l’ingresso.

Secondo Kurz “fa bene la Commissione europea ad occuparsi del tema dell’immigrazione e dell’asilo”, perché esso richiede “una soluzione comune europea”. Respinge tuttavia l’uso che si fa in questo dibattito del concetto di solidarietà. “L’Europa – ha dichiarato il cancelliere – dovrebbe aver imparato la lezione del 2015 e condurre semplicemente una lotta comune all’immigrazione clandestina”.

A suo dire, l’Austria avrebbe già prestato “un contributo incredibilmente alto” alla politica dell’accoglienza. Spesso, quando si parla di profughi e di migranti, si tenderebbe a considerare soltanto i Paesi membri dell’Ue che si trovano ai confini esterni (il riferimento è in particolare all’Italia, alla Spagna e alla Grecia, nda). In realtà, se si guarda all’accoglienza, l’Austria, dopo la Svezia e la Germania, è il terzo paese che sopporta il peso maggiore. Negli scorsi 5 anni – ha soggiunto Kurz – 200.000 persone sarebbero state accolte in Austria.

Sappiamo che il giovane “Basti” usa i numeri con molta disinvoltura e anche quello appena citato lascia alquanto perplessi. Se non altro perché non collima con i dati del Ministero degli Interni del suo stesso governo. Il riepilogo statistico degli ultimi 5 anni è il seguente: nel 2015 (anno della “grande ondata” migratoria, verificatasi soprattutto in autunno) furono presentate 88.340 richieste di asilo; nel 2016 le domande furono 42.285, nel 2017 furono 24.735, nel 2018 furono 13.746, nel 2019 furono 12.886.

In 5 anni, dunque, le domande furono 182.042, quasi ventimila in meno di quelle menzionate dal cancelliere. Certo, mancano le domande del 2020, ma in tal caso sarebbero 6 gli anni e non 5.

Ma Kurz parla di domande accolte e non di domande presentate e quelle non accolte hanno rappresentato oltre il 40% del totale. Significa dunque che delle 182.042 richieste di asilo, sono state accolte poco più di 100.000, vale a dire la metà di quelle dichiarate dal cancelliere.

Data per scontata, dunque, la propensione di “Basti” a esagerare e a fare un uso discrezionale dei numeri, corrisponde al vero che l’Austria, assieme alla Germania e alla Svezia sono i Paesi dove, in proporzione agli abitanti, maggiore è stata l’affluenza di immigrati. Chi attraversa il deserto pagando fior di quattrini ai trafficanti e poi rischia la vita affrontando il Mediterraneo non lo fa per poi andare a vivere in Paesi senza prospettive di lavoro, come la Grecia, la Bulgaria, la Romania o l’Ungheria (oltre 500.000 ungheresi sono emigrati nel resto dell’Ue in cerca di lavoro). Nemmeno l’Italia è per essi un approdo definitivo.

Se anche l’Ue riuscisse a imporre un’equa ripartizione degli immigrati tra tutti i 27 Paesi membri, gli stessi emigrati non vi si adeguerebbero e tenterebbero di trasferirsi dove sperano di avere migliori opportunità di vita e di lavoro. È quel che Kurz definisce “l’Europa à la carte”, un’Europa, cioè, dove chi arriva sceglie a piacimento dove insediarsi. Il piano per l’asilo e la migrazione, di cui ieri Ursula von der Leyen ha presentato una sintesi, non ne tiene conto.

 

NELLA FOTO, il cancelliere Sebastian Kurz seduto al tavolo di lavoro della cancelleria, nella cosiddetta “Kreisky Zimmer”, ovvero “stanza di Kreisky”. Al famoso predecessore di Kurz quell’ambiente così tetro, con le pareti interamente rivestite di legno, non piaceva molto (lo aveva definito una “tabacchiera”), ma gli ha lasciato il nome, forse per le tante ore che vi trascorse nel suo lungo cancellierato, durato dal 1970 fino al 1983. Alcuni successori di Kreisky preferirono trasferirsi in altre stanze, meno solenni, ma più luminose e vivibili. Kurz invece ha preferito la “Kreisky Zimmer”.

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