Sabato 18 Maggio 2024

10.08.30 Wolfgang Kulterer1_apaWolfgang Kulterer resta in carcere. Il giudice Josef Testin – il cui ruolo è assimilabile a quello svolto nel nostro Paese dal Tribunale della libertà – ha confermato ieri mattina lo stato di arresto per l’ex direttore generale di Hypo Group Alpe Adria, accusato di infedeltà patrimoniale. Non sarebbero venute meno, infatti, le ragioni per cui il 13 agosto erano scattate le manette ai suoi polsi: pericolo di fuga, di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato.

Il diritto penale austriaco prevede per gli imputati in stato di detenzione che dopo due settimane dall’arresto sia riesaminata la loro situazione da un giudice terzo, per verificare se sussistano ancora le ragioni della misura restrittiva della libertà. Ieri scadevano appunto le prime due settimane è il caso Kulterer è stato esaminato dal giudice Testin. Una simile verifica sarà ripetuta tra un mese e poi ogni due mesi, finché durerà lo stato di detenzione.

Ma la verifica può avvenire in qualsiasi momento, anche al di fuori di queste scadenze prefissate, se lo chiede l’imputato, attraverso il suo difensore. È quanto intende fare, infatti, l’avvocato Ferdinand Lanker, che ha definito “scandalosa” la decisione di ieri del giudice Testin e che entro tre giorni intende presentare ricorso, per chiedere la concessione della libertà provvisoria al suo assistito. In questo caso, la competenza a decidere passerà alla magistratura di Graz, organo giudiziario superiore rispetto a Klagenfurt (come la procura generale presso la Corte di assise rispetto alla procura di un Tribunale).

Lanker ha avuto parole durissime nei confronti nella magistratura carinziana, come raramente se ne sentono in Austria. “Ho perso la fiducia nella giustizia – ha dichiarato – e nella funzione e nei meccanismi di controllo di uno stato di diritto”. Le ragioni della carcerazione sarebbe insussistenti: non esiste il pericolo di fuga, perché se Kulterer avesse voluto sottrarsi alla giustizia austriaca avrebbe potuto farlo da tempo; il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del delitto sono risibili, perché il suo assistito è ormai da tempo fuori dalla banca e non può intervenire su documenti di prova di cui non ha più la disponibilità”.

L’accusa mossa a Kulterer è di infedeltà patrimoniale, che in Italia è previsto dal Codice civile tra i reati societari, ma che in Austria è invece inserito tra i reati patrimoniali del Codice penale: Kulterer, nella sua veste di massimo responsabile di Hypo Group, avrebbe concesso crediti non coperti da sufficienti garanzie. Il fatto che il codice austriaco consideri il reato doloso, fa supporre che all’ex boss di Hypo Group non venga imputato un comportamento negligente o avventato, ma una scelta consapevole fatta per favorire determinati interlocutori, traendone un diretto vantaggio. Rischia fino a 10 anni di carcere.

Nella foto, l’ex direttore generale di Hypo Group Wolfgang Kulterer.

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