Domenica 2 Giugno 2024

09.10.09 38 BärentalIl mito di Haider si era già fortemente incrinato al primo emergere, dalle indagini della magistratura, del giro di tangenti che avevano accompagnato la sua gestione del potere in Carinzia. “System H.” era stato definito il meccanismo di politica e affari messo in moto dal defunto leader carinziano per finanziare non tanto se stesso, quanto i suoi stravaganti e dispendiosi progetti, dallo stadio per gli Europei di calcio al palcoscenico galleggiante sul Wörthersee. Dopo il mito ora è minacciato anche l’ingente patrimonio familiare lasciato dallo scomparso: l’estesa foresta nella Bärental, la “valle degli orsi”, ai piedi delle Caravanche, ricevuta in dono negli anni ’80 da uno zio di Brunico, Willi Webhofer. Si tratta di 1600 ettari di faggio e abete rosso, un tempo appartenuti alla famiglia ebrea Roiffer, originaria di Trieste, e nel 1939 “arianizzati” dal nazismo e acquistati per quattro soldi da Josef Webhofer, padre di Willi.

 

Chi minaccia la foresta di Haider, passata in eredità alle figlie e alla vedova Claudia? Lo stesso Land Carinzia di cui il defunto era stato governatore dal 1999 al 2008, anno della sua morte. Tutto nasce da una delle ultime operazioni sporche condotte da Haider un anno prima della dipartita: la famosa tangente da 12 milioni di euro (poi ridotta a 6), incassata nella vendita alla Bayern Lb della quota di Hypo Bank (oltre il 50%) allora in proprietà del Land Carinzia.

 

A condurre l’operazione doveva essere la holding che gestiva le partecipazioni azionarie del Land. Invece se n’era occupato personalmente lo stesso Haider e, insieme con il presidente della holding Josef Martinz (leader del Partito popolare carinziano e suo vice nella giunta del Land) e all’insaputa del consiglio di sorveglianza della società, aveva affidato un incarico fittizio a un commercialista, Dietrich Birnbacher, che avrebbe dovuto fornire una specie di consulenza sugli aspetti finanziari della cessione della banca. Per la sua perizia, di sole 6 paginette, Birnbacher era stato compensato con 12 milioni di euro (somma poi dimezzata, come abbiamo detto, per lo scandalo suscitato nell’opinione pubblica).

 

Un compenso evidentemente sproporzionato, destinato però a essere diviso in tre parti uguali tra Haider, Martinz e lo stesso Birnbacher. Era stato il commercialista a spifferare tutto il retroscena nel corso di una drammatica udienza del processo celebrato nel luglio scorso davanti al Tribunale di Klagenfurt, dove era comparso come imputato assieme a Martinz (Haider nel frattempo era deceduto). Il procedimento si era concluso con la condanna di Martinz a 5 anni e mezzo di reclusione e di Birnbacher a 4.

 

E il “tesoretto” incassato nel 2007? Per metà è finito in tasse e per il resto è rimasto quasi tutto in tasca al Birnbacher (che l’ha quasi interamente speso) e soltanto in minima parte a Martinz. A distanza di oltre 5 anni da allora la holding del Land Carinzia, società che aveva materialmente versato i 6 milioni di euro a Birnbacher, rivuole indietro il malloppo. Non tutto, perché una perizia esibita lo scorso anno al processo ha attestato che la prestazione di Birnbacher  valeva comunque 300.000 euro. La holding si accontenta della differenza: 5 milioni 700 mila euro.

 

Il problema è come recuperare l’ingente somma, perché Birnbacher non ce l’ha più e Martinz ne ha ricevuto solo una minima parte e non possiede un patrimonio adeguato su cui avvalersi. Non restano che gli eredi di Haider, con la loro “valle degli orsi”, obbligati in solido, come si usa dire. Le responsabilità penali del defunto governatore si sono estinte con la sua morte. Ma quelle civili ricadono sugli eredi.

 

Nella foto, la “valle degli orsi”, dove è sepolto Jörg Haider. Circa 1.600 ettari di queste foreste appartengono alla famiglia del defunto governatore.

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