Sabato 18 Maggio 2024

17-01-21-vienna-favoriten-abitazione-sospettato-terrorismoHa 18 anni ed è un cittadino austriaco il giovane che il reparto Cobra della polizia di Vienna ha arrestato nel tardo pomeriggio di venerdì nella sua abitazione in Rotenhofgasse, nel 10. Distretto di Favoriten. Ieri avevamo scritto che si trattava di un giovane albanese, perché questa era stata una delle prime, stringate informazioni fornite dalla polizia. In realtà, più tardi si è appreso che la famiglia di origine è albanese, mentre il diciottenne ha la cittadinanza austriaca.

Si stava preparando a compiere un attentato e il suo obiettivo, secondo quanto ha dichiarato ieri mattina alla radio il direttore generale per la sicurezza pubblica, Konrad Kogler, doveva essere una delle stazioni della metropolitana. Sulle modalità dell’attentato e su eventuali complicità Kogler non ha voluto aggiungere altro, essendo ancora in corso indagini. Ha precisato soltanto che il giovane era tenuto costantemente sotto controllo dalla polizia.

Nelle ultime settimane si erano infittiti i sospetti nei suoi confronti, pare anche in seguito a segnalazioni giunte da fonti di intelligence di altri paesi. La sua abitazione, Rotenhofgasse (in un quartiere di edilizia abitativa soprattutto pubblica, a sud della nuova Stazione centrale di Vienna), era stata tenuta discretamente sotto controllo, finché venerdì è arrivato l’ordine di procedere all’arresto. Uomini del Cobra hanno fatto irruzione nell’appartamento, dove il giovane si è lasciato ammanettare senza opporre alcuna resistenza. L’ordine di cattura sarebbe stato motivato con il sospetto di appartenenza ad associazione terroristica.

L’abitazione è stata perquisita e sono state perquisite anche altre abitazioni a Vienna e in Bassa Austria. Karl-Heinz Grundböck ha confermato il sequestro di vario materiale, che ora è all’esame degli inquirenti. Ha annunciato, inoltre, che sono state rafforzate le misure di vigilanza nei luoghi più frequentati della capitale, con personale di polizia in uniforme e in borghese, e che tali misure per il momento saranno mantenute. Si deve presumere da ciò che il diciottenne avesse dei complici? Anche Grundböck, come Kogler, non si è voluto sbilanciare in proposito, ma venerdì sera, intervistato al telegiornale Zeit im Bild delle 22, il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka aveva ammesso che “dietro potrebbe esserci una rete organizzativa più vasta”.

Sul caso è intervenuto anche il ministro della Difesa, Hans Peter Doskozil, che fino a un anno fa era direttore della Polizia del Burgenland e quindi competente in materia investigativa. “L’arresto di venerdì – ha dichiarato – prova che siamo preparati, ma naturalmente dimostra anche con chiarezza che non esiste una sicurezza assoluta. Il terrorismo è arrivato in Europa”.

Interessante in proposito il parere dell’esperto Thomas Schmidinger, docente all’Università di Vienna e intervistato dall’agenzia giornalistica Apa. Il terrorismo – ha dichiarato – non è aumentato negli ultimi giorni in Austria, è diventato da tempo più minaccioso in tutta l’Europa, quasi a bilanciare l’indebolimento dell’Is in Medio Oriente.

L’arresto del presunto terrorista dimostra l’efficienza della polizia, ma il caso non deve accendere immotivate reazioni. Sospetti generalizzati e dibattiti come quello aperto dal ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, sul divieto del velo – secondo Schmidinger – porterebbero soltanto acqua al mulino delle organizzazioni jihadiste più radicali. “Gli attentati non si possono sempre evitare – ha detto il docente universitario – ma noi possiamo impedire che il terrorismo abbia successo politicamente”. Esso vive anche delle reazioni che sa suscitare e ha successo se provoca ansia e paura. E il sospetto generalizzato nei confronti di tutti i musulmani non farebbe altro che procurare altri adepti alle organizzazioni del terrore.

 

NELLA FOTO, i condomini di Rotenhof, nel quartiere Favoriten, dove è stato arrestato il giovane sospettato di appartenenza ad associazione terroristica.

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