Sabato 14 Dicembre 2024

L’Austria volt20.01.04 Salisburgo, congresso Verdi vota governo con Övpa pagina. Chiude un capitolo, quello della presenza nel governo di un partito di estrema destra, xenofobo ed euroscettico, e ne apre uno nuovo, di segno diametralmente opposto, con l’ingresso per la prima volta nella stanza dei bottoni dei Verdi, partito ambientalista, ma anche partito dell’accoglienza solidale e dell’europeismo convinto. Partner principale, in entrambi i casi, era e resta il Partito popolare di Sebastian Kurz, che aveva trionfato alle elezioni di fine settembre.

Anche i Verdi erano usciti vincitori da quella consultazione e proprio per questo l’innaturale matrimonio tra l’Övp, partito conservatore e di destra, e il partito ambientalista era parso alla fine… la soluzione più naturale. Gli elettori li avevano premiati nelle urne e dopo il voto tutti i sondaggi indicavano come preferita una coalizione di governo turchese-verde, così chiamata per i colori dei due partiti.

Un’impresa da far tremar le vene e i polsi, date le differenze tra le due forze politiche, ma ormai vista da tutti come l’unica possibile e probabile. Noi l’avevamo annunciata in questo blog il 28 dicembre, quando dopo 14 settimane di estenuanti trattative si stava raggiungendo l’accordo su un programma minuziosamente definito in 326 pagine. Ma l’intesa non poteva diventare operativa se prima non ci fosse stata la ratifica da parte degli organi deliberanti di Övp e Verdi.

Compito facile per i primi, dove la leadership di Kurz è indiscussa e tutto ciò che va bene a lui va bene anche agli altri. Un po’ più complicato per i Verdi, dove la democrazia interna esiste davvero e viene sempre esercitata. Così per l’imprimatur all’accordo si è dovuto convocare il congresso del partito, che si è riunito ieri a Salisburgo, con la partecipazione di 275 delegati. Era richiesta la maggioranza semplice, mentre invece il consenso è andato al di là delle più ottimistiche previsioni: ha votato a favore il 93,18% dei delegati.

Naturalmente in tutti c’era la consapevolezza che l’accordo faticosamente raggiunto corrispondeva soltanto in parte alla linea del movimento. Per ottenere importanti risultati su temi ambientali (cui è dedicato il capitolo più corposo del programma: 70 pagine) si è dovuto cedere su altri fronti, come quelli dell’immigrazione e della sicurezza, che erano stati i cavalli di battaglia (non i soli) dell’Övp nella campagna elettorale. In questo senso si può dire che il programma di governo non appare tanto un compromesso tra le esigenze dei due partiti, quanto piuttosto un documento in cui ciascuna delle due parti ha indicato i propri obiettivi principali, accettando quelli dell’altra, anche se non condivisi. Kurz ha spiegato, in proposito, che è stato scelto “il meglio di entrambe le parti”.

Non è detto che la strategia scelta funzioni. Lo stesso Werner Kogler – l’uomo che ha saputo resuscitare i Verdi dopo il flop alle elezioni del 2013, scoprendosi leader – ha parlato di un “azzardo”. Ma ha anche detto che “il tempo è maturo per i Verdi austriaci”, che sono “stati eletti per assumersi una responsabilità”. Per concludere che “chi non combatte ha già perso”.

Probabilmente per queste ragioni l’”esperimento austriaco” è osservato con curiosità anche al di fuori dell’Austria, proponendosi come un modello che potrebbe funzionare anche altrove. Le novità che propone sono tante. È una novità, tanto per cominciare, l’ingresso al governo dei Verdi, che sono già presenti in vari governi regionali, ma mai prima d’ora anche a livello federale. Per la prima volta, poi, ci sono più ministre che ministri, che è un ulteriore elemento di discontinuità con il governo precedente di cui era partner l’Fpö, partito di soli uomini. Per la prima volta è donna la ministra della Difesa e per la prima volta vi si trova una ministra che proviene da una famiglia di immigrati.

Insomma, i motivi di interesse sono tanti e giustificano l’attesa e la curiosità di vedere se la macchina messa in moto funzionerà. Il primo appuntamento, intanto, è fissato per martedì, quando i nuovi ministri si recheranno alla Hofburg, per prestare giuramento nelle mani del Capo dello Stato, Alexander Van der Bellen. Poi entreranno immediatamente nelle loro funzioni, senza bisogno di un voto di fiducia, che nel Parlamento austriaco non esiste.

 

NELLA FOTO, i delegati dei Verdi a congresso ieri a Salisburgo, per esprimere il loro giudizio sul programma del governo turchese-verde.

_____________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Lascia un commento