Sabato 18 Maggio 2024

14.07.10 Striedinger e Kulterer, processo HypoIl fallimento di Hypo Bank rappresenta probabilmente il più grande disastro finanziario sofferto dall’Austria nel dopoguerra. Ed è certo questa la ragione per cui lo Stato austriaco, che si è fatto carico della patata bollente nazionalizzando l’istituto, sta procedendo su più fronti per salvare il salvabile.

Su quello penale sono già stati celebrati sei processi, che hanno mandato in carcere il management quasi al completo dell’istituto. Ora se ne sta profilando un altro, sulla scorta di un’inchiesta di 222 pagine, che disegna un complesso intreccio di società di comodo, dietro alle quali a tirare le fila sarebbero stati l’ex direttore generale di Hypo Group, Wolfgang Kulterer (e per molti anni presidente del consiglio di amministrazione di Hypo Italia) e il suo vice Günter Striedinger. Le società avevano beneficiato di generosi finanziamenti di Hypo: quando gli affari andavano bene, gli utili li avrebbero incassati i due manager; se andavano male, invece, le società venivano cedute a Hypo, che se ne accollava i costi.

Kulterer e Striedinger sono attualmente in carcere – il primo deve scontare più condanne per complessivi 6,5 anni, il secondo per 4 – e ora saranno chiamati a rispondere anche di queste nuove accuse. Tra le società beneficiate, una era stata costituita in Croazia con il nome “Puris” e aveva ricevuto da Hypo un finanziamento di 11 milioni. Era poi stata rivenduta alla Hypo Consultans per 7,8 milioni. Il guadagno era stato incassato da una immobiliare, di cui era amministratore l’avv. Gerhard Kucher (anche lui già in carcere per le vicende della banca), e ad approfittarne – come sarebbe emerso dall’apertura di conti bancari e perquisizioni domiciliari – sarebbero stati Kulterer, Striedinger e un operatore croato.

Il settimanale “News” riferisce di altri due progetti “Ab Maris” e “Darija”, beneficiari di prestiti per 20 milioni. Il modus operandi era stato il medesimo: gli utili erano affluiti su conti anonimi della Sparkasse di Lech am Arlberg, riconducibili a Kulterer e Striedinger. Gli interessati, tramite i loro legali, hanno respinto ogni accusa di illecito arricchimento, lamentando che il dossier dell’inchiesta sia stato reso pubblico, prima che loro ne fossero informati.

Sul piano civile va segnalato un importante accordo stragiudiziale raggiunto da Hypo Bank con due ex azionisti, la compagnia di assicurazioni Grawe e la fondazione dei dipendenti. Nel 2008, cioè l’anno prima che la holding fosse nazionalizzata, avevano incassato assieme agli altri soci (il Land Carinzia e un gruppo di investitori facenti capo a Tilo Berlin) 50 milioni di dividendi, che in realtà non si sarebbero dovuti distribuire. Il nuovo management di Hypo, che sta tentando ogni strada per ridurre il buco di bilancio, ha chiesto indietro i soldi.

La Grawe e la fondazione hanno accettato un compromesso, per evitare l’azione giudiziaria che avrebbe comportato costi spropositati: la prima restituirà 17,5 milioni, la seconda 1,575 milioni, che corrisponde all’82% circa di quanto dovuto. Il Land Carinzia e Tilo Berlin, invece, non hanno voluto cedere. Dal primo Hypo rivendica 22 milioni, dal secondo 4,5. Decideranno, quindi, i giudici. È stato calcolato che per questo genere di cause il costo di ogni udienza superi il milione di euro. Alla fine saranno tutti perdenti.

 NELLA FOTO, Günter Striedinger e Wolfgang Kulterer al banco degli imputati nell’ultimo processo a loro carico.

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