Il cancelliere Sebastian Kurz lo aveva preannunciato lunedì e ieri la conferma è venuta dal ministro degli Interni, Karl Nehammer (nella foto): anche i lavoratori pendolari, che dall’Italia (o dagli altri Paesi confinanti) entrano in Austria ogni giorno (ma anche quelli che lo fanno settimanalmente o mensilmente) dovranno sottoporsi a un test antigenico, che risulti ovviamente negativo. Ma, a differenza delle anticipazioni che erano circolate dalla scorsa settimana, non servirà un test effettuato nelle 72 ore precedenti; basterà che non sia più vecchio di una settimana.
Non solo. Anche ai pendolari sarà richiesta la preregistrazione online (ovvero la cosiddetta “Pre Travel Clearance”), che già era prevista per tutti i viaggiatori “normali” che entrano in Austria, anche per gli austriaci che rientrino da un viaggio all’estero. È un impegno in più, ma non particolarmente gravoso e, a differenza del test, gratuito. Il modulo lo si trova qui. Va compilato e spedito in via telematica con un semplice clic al Ministero della Salute, che risponderà con una mail di conferma contenente un codice QR. La mail va stampata ed esibita agli eventuali controlli di polizia (in alternativa, senza stampare nulla, il codice QR può essere esibito su un dispositivo mobile, come uno smartphone o un tablet). La preregistrazione dura 28 giorni.
Non si sa quando entreranno in vigore le nuove disposizioni. La Polizia della Carinzia ci ha dichiarato di non aver ricevuto ancora istruzioni in proposito e che se ne saprà di più venerdì. È probabile che l’applicazione decorra da lunedì.
Oltre a questi adempimenti aggiuntivi per i pendolari, il governo austriaco ha disposto un aggravamento delle sanzioni per chi non rispetta le norme anti Covid. Per esempio, chi non osserverà il divieto di uscire di casa nelle ore notturne (dalle 20.00 alle 6.00) o chi non rispetterà il distanziamento portato ora da un metro a due metri, riceverà una sanzione di 90 euro. Ai valichi con l’Italia di Tarvisio e del Brennero i controlli saranno occasionali, mentre saranno permanenti alle frontiere con Cechia, Slovacchia, Ungheria e Slovenia.
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