“Una notizia buona e una cattiva”. Con queste parole il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha aperto ieri sera la conferenza stampa per annunciare le misure anti-Covid che entreranno in vigore lunedì prossimo, dopo cinque settimane di “lockdown duro”. La notizia buona è che i contagi in Austria stanno calando, quella cattiva è che si stanno diffondendo le mutazioni del virus. Una premessa per dire che da lunedì il lockdown sarà allentato, ma saranno intensificati i controlli sul rispetto delle misure di prevenzione stabilite e saranno aumentate le sanzioni per chi le violerà.
Il messaggio principale uscito dalla conferenza di ieri è che saranno allentate le restrizioni alla mobilità (il coprifuoco che ora è di 24 ore su 24 sarà limitato tra le 20 e le 6 del mattino), riprenderanno le lezioni a scuola in presenza (non per tutti), saranno riaperti negozi e attività di servizio alla persona, mentre continueranno a restare chiusi bar a ristoranti. Per questi ultimi Kurz ha annunciato un nuovo incontro il 15 febbraio, in cui si deciderà se consentirne l’apertura per la fine del mese o dai primi di marzo. Tutto dipenderà, però, dall’andamento dell’epidemia: se il numero dei contagi, dei decessi e dei ricoveri tornerà ad aumentare non è escluso nemmeno un ritorno al “lockdown duro”.
Nessuna notizia, invece, per quanto riguarda i controlli rafforzati ai valichi di frontiera. Nei giorni scorsi era stato annunciato l’obbligo di test (effettuati nelle 72 ore precedenti) anche per i pendolari, che finora ne erano stati esonerati. Una complicazione e un costo non da poco per le centinaia di italiani che ogni giorno o ogni settimana si recano a lavorare in Carinzia. In proposito Kurz non è entrato nei dettagli, rinviando a una conferenza stampa che terrà questa mattina il ministro degli Interni, Karl Nehammer. È possibile però che l’idea dei test sia stata accantonata, data la contrarietà manifestata dai governatori della Carinzia, Peter Kaiser, e del Tirolo, Günther Platter.
Per quanto riguarda l’alleggerimento del lockdown, queste in sintesi le misure principali. Cominciamo dalle scuole: da lunedì gli alunni delle elementari tornano in aula. Tornano in aula anche gli allievi delle scuole medie e superiori, ma a turno. All’ingresso saranno sottoposti tutti a un test nasale (non obbligatorio, ma chi lo rifiuterà non entrerà in aula e seguirà le lezioni da casa).
Negozi, musei, zoo e strutture simili riapriranno i battenti, con obbligo di mascherina Ffp2 e contingentamento negli ingressi (un cliente/visitatore per 20 metri quadrati). Riapriranno anche parrucchieri, manicure, estetisti, ma con obbligo di test non più vecchio di 48 ore all’ingresso.
Sul piano politico la novità più importante è stato il coinvolgimento in queste decisioni di tutte le parti politiche e sociali. Le misure sono state concordate anche con i partiti di opposizione (escluso l’Fpö, per il quale il Covid è poco più che un’influenza), con i governatori dei Länder, con i rappresentanti della comunità scientifica. Lo si è percepito chiaramente nella conferenza stampa, dove, dopo Kurz, hanno parlato tra gli altri il sindaco di Vienna, Michael Ludwig (Spö), il governatore della Stiria, Hermann Schützenhöfer (Övp), il ministro della Salute Rudolf Anschober (Verdi).
NELLA FOTO, da destra, il ministro della Salute Rudolf Anschober, il governatore della Stiria Hermann Schützenhöfer (presidente pro tempore della conferenza dei governatori austriaci) e il cancelliere Sebastian Kurz durante la conferenza di ieri sera.
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