Oggi è Capodanno, il giorno del “concerto” che dal Musikverein di Vienna viene trasmesso in 95 Paesi di tutto il mondo. Quello di quest’anno è l’80. In Italia lo vedremo in differita su Rai2, alle 13.30, per evitare la sovrapposizione con l’analogo concerto del mattino al Teatro della Fenice di Venezia. I Wiener Philharmoniker quest’anno saranno diretti dal lettone Andris Nelsons, che già hanno conosciuto in precedenti concerti, ma che sale per la prima volta sul podio di un Concerto di Capodanno.
Questo in dettaglio il programma annunciato dall’orchestra viennese: 1) Carl Michael Ziehrer, Ouverture dall’operetta “I vagabondi” (Die Landstreicher). 2) Josef Strauss, “Saluti d’amore” (Liebesgrüße), valzer. 3) Josef Strauss, “Liechtenstein-Marsch”. 4) Johann Strauss figlio, “Blumenfest” (Festa dei fiori), polka. 5) Johann Strauss figlio, “Wo die Citronen blüh’n” (Dove fioriscono i limoni), valzer. 6) Eduard Strauss, “Knall und Fall”, polka veloce. 7) Franz von Suppé, Ouverture dall’operetta “Leichte Kavallerie” (Cavalleria leggera). 8) Josef Strauss, “Cupido”, polka francese. 9) Johann Strauss figlio, “Seid umschlungen, Millionen”, valzer. 10) Eduard Strauss, “Eisblume” (Cristallo di ghiaccio), polka. 11) Josef Hellmesberger figlio, “Gavotte”. 12) Hans Christian Lumbye, “Postillon Galopp” (Galopp del postiglione). 13) Ludwig van Beethoven, “Zwölf Contretänze” (Dodici contraddanze). 14) Johann Strauss figlio, “Freut euch des Lebens”, valzer. 15) Josef Strauss figlio, “Dynamiden”,valzer.
Come si vede, il programma attinge a piene mani al repertorio della dinastia Strauss: c’è il più noto Johann figlio, ma ci sono anche i fratelli Josef ed Eduard. Manca il padre Johann senior, ma di lui potremo ascoltare come sempre la Radetzky-Marsch, non menzionata nel programma, perché eseguita al solito come bis al termine del concerto.
Quest’anno, come anche noi avevamo riferito in questo blog, ci verrà proposta la versione originale del 1848, purgata dagli accenti un po’ euforici che le aveva attribuito l’arrangiatore Leopold Weninger negli anni dell’”euforia” nazista. Scelta da molti criticata per eccesso di zelo antinazista (nel sito web dei Wiener Philharmoniker non si fa peraltro cenno a questa motivazione politica), ma che forse è dovuta soltanto al desiderio di ritornare allo spartito originale, scomparso per molti decenni e ritrovato soltanto nel 1999. Resta il fatto che il brano composto da Johann Strauss padre era concepito per orchestre di piccole dimensioni, come si usava allora, e per questo nel 1914 Weninger dovette metterci mano, per adattarla alle grandi orchestre del nuovo secolo. Poi ci aggiunse anche dosi abbondanti di strumenti a percussione, come piaceva a Goebbels.
Un’altra novità del concerto di oggi è la presenza per la prima volta di Beethoven, che fra tanti valzer, polke, marce e marcette sembra un intruso. I Wiener hanno voluto rendergli omaggio, perché nel 2020 ricorre il 250. anniversario della nascita. L’Austria non si lascerà sfuggire l’occasione per sfruttare la ricorrenza in chiave turistica e le “dodici contraddanze” che sentiremo oggi rappresentano soltanto il primo evento di un calendario che si annuncia ricco di appuntamenti.
NELLA FOTO, uno scorcio della “sala d’oro” del Musikverein, da dove oggi verrà trasmesso il Concerto di Capodanno.
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