La crisi economica ha avuto le sue ripercussioni anche sulla Kärntner Sparkasse, la banca carinziana presente anche in Italia con filiali a Udine, Vicenza, Treviso e Conegliano. Nulla di devastante, intendiamoci: siamo in presenza di un istituto amministrato saggiamente, che ha sempre seguito la regola della ragionevole prudenza e non si è mai avventurato in operazioni speculative ad alto rischio. Ma, pur scansando i disastri capitati ad altre banche austriache, non ha potuto evitare i riflessi della crisi internazionale. Il bilancio 2009 messo a punto in questi giorni riflette la situazione. Il risultato d’esercizio (stiamo parlando del bilancio consolidato del gruppo, che comprende l’operatività in Carinzia, Slovenia e Italia) è calato a 24,5 milioni di euro dai 39 milioni dell’anno precedente. Il presidente Alois Hochegger ha spiegato questo passo indietro con il diminuito margine da interessi determinato dalla crisi finanziaria. Ma contemporaneamente si sono ridimensionate anche le rettifiche di valore sui crediti dai 33,4 milioni del 2008 ai 26,3 dello scorso anno.
Hochegger ha ammesso che il 2009 non è stato affatto un anno facile. Nel corso dei primi sei mesi gli interessi sono rapidamente scesi. La conseguenza è stata che il tasso di interesse su molti crediti legati all’Euribor sono calati, mentre, mentre sono rimasti invariati su molti depositi a tasso vincolato. Il risultato è stato una forte perdita per la banca.
Nel complesso, tuttavia, la banca ha retto bene. Per la prima volta nella sua storia, la Kärntner Sparkasse ha superato i 200.000 clienti, grazie alla crescita registrata soprattutto in Slovenia e in Italia. I due Paesi hanno contribuito quasi per il 30% al volume di bilancio, che nel 2009 è ammontato a 4,6 miliardi di euro. La quota prodotta in Slovenia ammonta a un miliardo circa, quella in Italia a 300 milioni.
Gli impieghi verso i clienti sono saliti nel 2009 da 3,65 a 3,72 miliardi (75 milioni in più, pari al 2,1%). Un dato sottolineato da Hochegger e dal direttore Gernot Schmerlaib a dimostrazione che la banca non ha tirato il freno a mano nella concessione di crediti, soprattutto alle piccole e medie imprese. Naturalmente facendo attenzione sull’affidabilità dei beneficiari.
Previsioni per il 2010. Hochegger si è detto pessimista: nel 2010 la crisi non allenterà la morsa, anzi proprio nei prossimi mesi molte piccole aziende si troveranno in difficoltà, tanto che c’è da temere, a suo avviso, un aumento dei fallimenti e delle dichiarazioni di insolvenza. Segni di miglioramento si avvertono soltanto nel settore dei titoli.
Nella foto, il presidente della Kärntner Sparkasse Alois Hochegger con il direttore Gernot Schmerlaib.