L’idiozia è contagiosa più del Coronavirus. Vi ricordate quei tali che lanciavano sassi dai cavalcavia sulle auto che transitavano di sotto? Avevano causato incidenti, danni e anche qualche morto. Ora quel virus si è esteso anche all’Austria.
La polizia della Carinzia ha segnalato un episodio che risale a sabato scorso. È accaduto lungo l’autostrada, in comune di Magdalensberg (a est di Klagenfurt). Verso le 11.30, alcuni automobilisti hanno visto due individui che lasciavano cadere sassi sui veicoli e hanno dato l’allarme.
La reazione della polizia è stata immediata. Determinante l’impiego di un elicottero Libelle, che dall’alto ha potuto facilmente localizzare gli autori del gesto e indirizzare gli agenti a terra sulle loro tracce. Dieci minuti dopo erano già in manette. Si tratta di due giovani, entrambi di 21 anni, uno di Klagenfurt e l’altro di un paese sempre nel mandamento di Klagenfurt.
I due inizialmente hanno cercato di negare, ma poi hanno finito per ammettere di essere i lanciatori dei sassi, spiegando di averlo fatto per noia. Per fortuna quel passatempo non ha causato vittime, ma soltanto danni a due vetture. In vena di “confidenze”, hanno riferito poi di aver lanciato sassi da un cavalcavia della zona anche il 31 gennaio. Di quell’episodio la polizia non aveva alcuna notizia, perché nessuno lo aveva denunciato o segnalato.
Come si ricorderà, il fenomeno dei sassi dai cavalcavia nasce in Italia negli anni ’80. La prima vittima è del 1986. È una bambina di poco più di due mesi, uccisa da un sasso mentre dormiva nell’auto dei suoi genitori, che percorrevano la provinciale Milano-Lentate. Seguono altre sassaiole fino agli anni ’90, che causano decine di altre vittime. Risale a quegli anni la decisione di identificare con un numero tutti i viadotti, per consentire agli automobilisti di segnalare tempestivamente e in maniera inequivocabile quelli da cui vedevano scagliare i sassi.
Da qualche tempo la stampa non ne dà più notizia. Il fenomeno è finito? Era stata soltanto una follia passeggera? Niente affatto. Il portale dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) ha segnalato nei soli primi 11 mesi del 2019 ben 113 episodi, in 12 dei quali ci sono stati anche feriti. La polizia ha arrestato 33 persone, di cui 25 minorenni.
Dunque ci sono sempre folli in circolazione, ma per noi non ne esistono, solo perché la stampa non ne parla. Accade lo stesso con gli sbarchi di profughi, con i suicidi, con i conflitti armati in Africa, di cui per un po’ si dà conto e poi per un altro po’ ci si dimentica, perché distratti da altre notizie. Profughi, suicidi, morti in guerra sono sempre là, ma l’obiettivo della tv in questo momento è puntato altrove. Restate con noi, ne riparleremo subito dopo la pubblicità.
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