Giovedì 12 Giugno 2025

Il 16 giugno il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, dovrebbe giungere a Vienna in visita di Stato. Il condizionale è d’obbligo, perché la notizia, pubblicata in anteprima dalla Kronen Zeitung online, non è stata confermata né dalla Presidenza della Repubblica, né dalla Cancelleria federale, né dal Ministero degli Esteri e neppure dall’Ambasciata di Ucraina a Vienna. Ma probabilmente ciò è dovuto soltanto a ragioni di riserbo e di sicurezza. Lo dimostrerebbe, tra l’altro, la circostanza curiosa che la ministra degli Esteri, Beate Meinl-Reisinger (Neos), non potendo dare ufficialmente la notizia, l’ha data in via indiretta, pubblicando su X (ex Twitter) l’articolo della Krone. Salvo cancellare il post subito dopo.

Dunque, possiamo ritenere che lunedì 16 giugno Zelensky metterà effettivamente piede sul suolo austriaco, per la prima volta dallo scoppio della guerra di aggressione russa, tre anni e mezzo fa. Da allora non erano mancate occasioni di contatto tra l’Ucraina e l’Austria. Zelenzky aveva incontrato il presidente austriaco Alexander Van der Bellen che era andato a fargli visita a Kyiv nel febbraio del 2023. Anche Meinl-Reisinger, appena assunto l’incarico di ministra degli Esteri, aveva scelto l’Ucraina come sua prima visita all’estero.

Zelensky era venuto a Vienna una sola volta, ma nel settembre 2020, dunque prima dell’invasione russa. Nel marzo 2023 aveva parlato al Parlamento di Vienna, ma solo in collegamento in video. Quell’episodio aveva suscitato vivaci proteste nel gruppo parlamentare dell’Fpö, partito dell’estrema destra sovranista e, come altri movimenti analoghi in Europa, filorusso. I suoi deputati avevano disertato la seduta.

Anche il previsto arrivo di Zelensky a Vienna ha suscitato nuove proteste nell’Fpö. “Questo non è soltanto un errore di politica estera – ha dichiarato il suo leader, Herbert Kickl – ma rende l’Austria un possibile bersaglio, nel caso di un’escalation della guerra. Chi agisce in questo modo, minaccia la sicurezza degli austriaci”. Secondo Kickl, inoltre, l’arrivo del presidente ucraino rappresenterebbe una ulteriore lesione alla neutralità austriaca. “L’Austria, come Paese neutrale – ha soggiunto – dovrebbe svolgere il ruolo di pontiere e di mediatore e non diventare un partito della guerra”.

 

NELLA FOTO, il presidente della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen, con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nell’incontro a Kyiv del febbraio 2023.

 

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