Domenica 13 Ottobre 2024

“Una vittoria storica per l’Fpö, ma non un fulmine a ciel sereno. Perché, a differenza della vittoria di Jörg Haider, nel 1999, questa di oggi si inserisce in un contesto europeo completamente diverso”. A parlare così è Stefan Winkler (nella foto), caporedattore centrale della Kleine Zeitung e per alcuni anni corrispondente da Bruxelles. Conosce quindi i partner europei dell’Austria e conosce in particolare l’Italia, di cui parla bene la lingua.

– Qual è la differenza rispetto ad allora?

“In quegli anni il caso Austria rappresentava un unicum, mentre oggi il populismo è in ascesa ovunque, in Italia con Meloni, in Francia con Le Pen, in Olanda con Wilders, in Ungheria con Orban”.

– Il successo dell’Fpö va letto dunque in questo trend europeo?

“Sì, e suggerisco che il caso vada analizzato con calma. Anche se l’Fpö non è tra i partiti fondatori della Seconda Repubblica (in Austria si considera quella dal 1945 in poi, per distinguerla dalla Prima Repubblica nata dopo la caduta dell’impero, ndr) e in origine era stato un bacino di raccolta di tutti i vecchi nazisti, metto in guardia dal fare analogie storiche troppo semplici. Non viviamo nel 1938. La Fpö non è un partito nazista. Le cose sono più complicate”.

In Italia si pensa che lo sia ancora.

“È una visione distorta, perché oggi l’Fpö non è più un partito nazista e soprattutto non sono nostalgici del nazismo il 30% i suoi elettori. È invece un partito populista, che si rivolge a un elettorato scontento di come vanno le cose in Austria e in Europa. Il suo successo è dovuto al radicalismo con cui Kickl ha condotto la sua battaglia politica, pur avendo moderato i toni negli ultimi tempi”.

– Moderato un leader dell’estrema destra radicale?

“Ha cambiato stile per rendersi più ‘eleggibile’, per poter diventare il ‘cancelliere del popolo’. Ha persino copiato il programma economico dell’Övp, per essere accettato dalla parte imprenditoriale del Paese”.

– Un tema dell’Fpö è l’immigrazione.

“Il fenomeno preoccupa molto gli austriaci. Da noi negli ultimi mesi non ci sono stati attentati come in Germania, ma la gente li teme lo stesso. Questo problema gioca un grande ruolo ed è la ragione per cui, secondo me, l’Spö ha perso. I socialdemocratici hanno in proposito un programma non chiaro, molto ideologico”.

– Herbert Kickl sarà il nuovo cancelliere?

“Sono convinto di no. Per governare deve trovare un alleato, ma nessun partito è disposto a un accordo con l’Fpö. Il Partito popolare (Övp) forse lo sarebbe, ma solo se Kickl si facesse da parte. Questa però è un’illusione, perché Kickl è il trionfatore e la scelta di Haider di farsi da parte nel 2000, per consentire la nascita del governo Schüssel, è considerato da molti nella Fpö uno dei suoi più grandi errori. E quindi no, Kickl non si farà da parte e un governo dell’estrema destra con i popolari non potrà mai nascere”.

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