La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato questa mattina la sua nuova “squadra”. I commissari, come è noto, sono 27, uno per ogni Stato membro. Rappresentante austriaco è Magnus Brunner (nella foto), finora ministro per le Finanze. Nella ripartizione degli incarichi è quello – se così vogliamo dire – che è rimasto con il cerino acceso in mano. Brunner aspirava alle Finanze, che è il settore di cui si occupava in patria, ma Von der Leyen gli ha rifilato l’immigrazione. È il ruolo più problematico, che nessuno vuole e che, per sua disgrazia, è piombato sulle spalle del rappresentante austriaco.
Non sappiamo quali criteri la presidente della Commissione abbia seguito nelle assegnazioni e men che meno sappiamo quante e quali pressioni abbia ricevuto e quanto abbiano contato i Paesi di maggior peso. Dobbiamo dedurre, tuttavia, che fino a questa mattina Brunner non ne sapesse nulla. Il telegiornale delle 9 dell’Orf, nel dar notizia poche ore dopo sarebbe stata presentata la nuova Commissione, aveva riferito l’auspicio del cancelliere Karl Nehammer e del candidato in pectore Brunner che all’Austria fossero affidate le Finanze, segno che fino a quell’ora non sapevano ancora nulla della scelta fatta da Von der Leyen.
Quando poi l’hanno saputo, hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Il cancelliere Nehammer ha dichiarato che si tratta di “un grande onore” e un segno di fiducia nei confronti dell’Austria, dissimulando la delusione per il ruolo ricevuto. Quello dell’immigrazione è stato e continuerà ad essere uno dei compiti più ingrati che si possano immaginare. In nessun altro campo l’Europa è così divisa come in questo. Non c’è intesa nemmeno sul numero dei disperati attualmente giunti in Europa e ciascun Paese lamenta di averne di più.
Soprattutto non c’è intesa sulla suddivisione dei migranti tra i vari Paesi. Alcuni sono più solidali, altri non vogliono farsene carico. Il manipolo dei refrattari ha in testa l’Ungheria di Viktor Orban. Il pacchetto sull’immigrazione deciso in primavera, nove anni dopo il grande fenomeno migratorio del 2015-2016, si è arenato nella discussione sulle penalità a carico degli Stati membri più resistenti all’accoglienza e nei controlli alle frontiere interne che alcuni hanno ripristinato.
Carlo Magno, come è noto, fu 13 secoli fa il primo fautore di un’Europa unita nel Sacro romano impero. Il commissario austriaco Brunner, che si chiama “Magnus” come il sovrano franco, si troverà sulle spalle questo pesante fardello. Sul perché Von der Leyen abbia voluto mettere proprio nelle sue mani il “cerino acceso” possiamo avanzare un’ipotesi. L’Austria, dagli anni del cancelliere Sebastian Kurz, è uno dei Paesi europei che più di altri ha sostenuto una linea intransigente nei confronti dell’immigrazione. Il Partito popolare (Övp) – che guidava allora e guida anche oggi il governo di Vienna – lo ha fatto su sollecitazione del proprio elettorato e soprattutto per non lasciare campo libero alla propaganda dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, che proprio grazie a questo tema ha guadagnato consensi, tanto da trovarsi in testa a tutti i sondaggi dal 2022 a oggi.
I problemi causati dall’immigrazione incontrollata ha favorito la crescita dei partiti sovranisti e xenofobi in tutta Europa. Per tentare un’inversione di tendenza, la designazione a commissario per l’immigrazione di un esponente austriaco potrebbe essere un segnale che la presidente della Commissione ha voluto dare, per far capire che l’Europa è sensibile ai disagi causati dal fenomeno migratorio.
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Magnus Brunner è un politico austriaco di 52 anni, dal dicembre 2021 ministro per le Finanze del governo Nehammer (Övp-Verdi). Dopo la laurea in giurisprudenza a Innsbruck e un dottorato di ricerca al King’s College di Londra, ha dedicato gli anni successivi alla politica e, per qualche tempo, alla direzione del Wirtschaftsbund, che è anche questo un ruolo politico, perché è l’organizzazione degli imprenditori che fiancheggia l’Övp. Dal 2009 al 2020 è stato membro del Bundesrat, la seconda Camera austriaca dei Länder, in rappresentanza del Vorarlberg. In quell’anno è diventato sottosegretario all’Ambiente del neocostituito governo Nehammer. Il 6 dicembre 2021 è stato “promosso” ministro per le Finanze, in sostituzione di Gernot Blümel, che pochi giorni prima aveva rassegnato le dimissioni perché indagato per falso dalla Procura anticorruzione.
Magnus Brunner è nato e vive a Bregenz, nel Vorarlberg, il Land più “svizzero” dell’Austria. È sposato e ha tre figli maschi.
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