Fra quattro settimane si vota in Austria per la rielezione del Parlamento e mai come questa volta se ne conosce già il risultato. Ma, paradossalmente, non si sa bene come andrà a finire. Ci spieghiamo. I sondaggi vedono nettamente al primo posto l’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista. Non gli ultimi sondaggi, ma tutti i sondaggi da due anni a questa parte. Difficile, quindi, che il risultato delle urne (e dei voti per posta) possa cambiare in un così breve lasso di tempo.
L’Fpö, dunque, sarà per la prima volta il vincitore di questa tornata elettorale e il Capo dello Stato affiderà al suo segretario Herbert Kickl l’incarico di formare il governo. Questa è la prassi, ma Alexander Van der Bellen potrebbe anche decidere diversamente, perché la Costituzione non gli impone la scelta del partito più votato. Si sa che il presidente vede Kickl come il fumo negli occhi, ma riteniamo che non vorrà discostarsi da una prassi consolidata.
Perché allora non si sa come andrà a finire? Perché il partito di Kickl avrà la maggioranza relativa, ma per governare avrà bisogno di un “socio” che gli consenta di raggiungere, insieme, la maggioranza assoluta. Senza quel “socio” il successo elettorale dell’Fpö potrebbe non servire a nulla e Van der Bellen si vedrebbe costretto ad affidare l’incarico al leader di uno degli altri partiti giunti al secondo e terzo posto (verosimilmente l’Övp o l’Spö).
In vista dell’appuntamento elettorale tutti i partiti presenti in Parlamento avevano escluso di poter collaborare con Herbert Kickl. Non con l’Fpö, ma proprio con Kickl, considerato un estremista in tutti i sensi (xenofobo, euroscettico, no-vax, no-euro ecc.). In molti Länder, infatti, dove Kickl non c’è, vi sono governi di coalizione a cui partecipano gli esponenti locali dell’Fpö. In altre parole, se Kickl si facesse da parte, cedendo il posto a un altro compagno di partito più presentabile (per esempio a Norbert Hofer), l’Fpö per la prima volta potrebbe guidare il governo dell’Austria.
Una situazione del genere si era già presentata nel 2000, con la nascita del primo governo di centro-destra, che aveva messo in allarme le cancellerie di mezzo mondo. Aveva vinto l’Spö, ma l’Fpö, giunto secondo e guidato allora da Jörg Haider, aveva raggiunto un accordo con l’Övp, giunto terzo. Il governo Fpö-Övp era decollato, ma Haider aveva rinunciato a farne parte, cedendo il posto alla sua vice Susanne Riess-Passer.
Non sappiamo se Kickl, di sicuro vincitore al voto del 29 settembre, riuscirà a formare un governo, assumendovi il ruolo di cancelliere o pilotandolo dall’esterno. O se invece nascerà una coalizione dei perdenti. Su come andrà a finire c’è dunque un grande punto di domanda.
Al momento, però, possiamo già dire quali sarebbero le principali conseguenze, qualora l’Fpö dovesse governare. Lo ha chiarito proprio Kickl in un’intervista dell’altro ieri. Il modello a cui si ispirerà sarà quello dell’Ungheria di Viktor Orban, con tutte le conseguenze che conosciamo in fatto di controllo della stampa e della magistratura e soprattutto sul piano internazionale.
Orban è l’unico leader europeo che si oppone agli aiuti all’Ucraina, il che equivale a parteggiare per l’aggressore. Del resto, come primo atto del semestre di presidenza dell’Ue, che ora spetta all’Ungheria, Orban aveva fatto visita a Putin. Se all’Ungheria si unisse l’Austria, i Paesi filo-putin sarebbero due e ciò segnerebbe un ulteriore passo verso lo sfaldamento dell’Unione Europea, che finora aveva dimostrato un’imprevedibile compattezza.
È ciò che vuole Putin, che per questo obiettivo conta molto sugli “amici” dentro l’Ue, da Orban a Salvini e ora a Kickl. Abbiamo tutti davanti agli occhi la t-shirt indossata da Salvini con la faccia soprastampata del dittatore russo. Kickl non è da meno. Anche l’Fpö è legato – o era legato – da un patto di amicizia al partito di Putin. E se sarà al governo dovrà dimostrare di essere fedele a quel patto.
LA FOTO sotto il titolo richiede una spiegazione. Ogni anno, d’estate, l’Orf intervista i leader di tutti i partiti. Quest’anno come location è stato scelto il Traunsee, uno dei più bei laghi del Salzkammergut. Quando è stato il turno di Herbert Kickl è apparsa improvvisamente sul lago una barca con la bandiera russa e la scritta a caratteri cubitali “From Putin with love!” e, sopra e sotto, la scritta “Danke Herbert. Dein Vladimir” (“Grazie Herbert, il tuo Vladimir”). La barca è stata subito allontanata, non dalla polizia, ma, non sappiamo perché, dai vigili del fuoco.
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