Giovedì 19 Settembre 2024

Saranno nove i simboli dei partiti politici presenti sulla scheda di voto per la rielezione del Parlamento austriaco, il 29 settembre. A noi italiani, abituati a lenzuolate di partiti, potrebbero sembrare pochi, agli austriaci invece sembrano tantissimi. Per decenni erano abituati a scegliere tra 4 o 5 liste. Ora invece saranno costretti a confrontarsi con una frammentazione delle forze politiche che disorienta e che spesso è dovuta soltanto ad ambizioni personali.

Sappiamo che i simboli sulla scheda sono nove, perché ieri è scaduto il termine per la presentazione delle liste con le firme a loro sostegno. I partiti già presenti nel Parlamento uscente erano avvantaggiati: a loro bastavano le firme di soli tre deputati. Per i partiti di nuova formazione o non già presenti in Parlamento le firme da raccogliere variavano da 100 a 500, a seconda della dimensione dei Länder. In totale, per essere presenti in tutti i nove Länder, ne servivano 2.600, che per un partito possono sembrare poche, ma sono molte se il partito non dispone ancora di una struttura organizzativa ramificata sul territorio.

I partiti che già c’erano sono l’Övp (Partito popolare), l’Spö (Partito socialdemocratico), Fpö (partito dell’estrema destra sovranista), Grüne (Verdi), Neos (partito liberale di centro). Per tutti questi sono bastate tre firme di deputati uscenti.

Poi vengono le liste che hanno dovuto combattere fino all’ultimo giorno per procurarsi in tempo le 2.600 firme. Sono: Kpö (Partito comunista), Bierpartei (Partito della birra), Liste Petrovic (dal nome di Madeleine Petrovic, già leader dei Verdi negli anni ’90, uscita dal partito ambientalista nel 2022, perché contraria alle misure anti-Covid) e Keine (movimento per la tutela dei diritti umani).

Vi sono poi altre tre liste che compariranno sulla scheda di voto soltanto in alcuni Länder. La più nota è l’Mgf, che in passato aveva raccolto attorno a sé molti dei no-vax (sarà presente in tutti i Länder, meno che in Burgenland e in Carinzia). Segue la Liste Gaza (in tutti i Länder, meno Carinzia e Salisburghese) e Die Gelben (I Gialli). Quest’ultima lista si presenta soltanto nel Burgenland e ne è animatore Manfred Kölly, un ex politico dell’Fpö.

Avremo modo nei prossimi giorni di esaminare il profilo di ciascun partito e di tentare di avanzare qualche pronostico sulle possibilità di successo. Per ora, orientandoci sui risultati dei sondaggi più recenti, appare certo l’ingresso in Parlamento di Övp, Spö, Fpö, Verdi e Neos. Potrebbero farcela (superando la soglia del 4%) anche il Kpö (assente dal Nationalrat dal 1958) e il Partito della birra. Gli altri ce li possiamo già dimenticare, anche se le elezioni austriache riservano a volte grandi sorprese.

NELLA FOTO, l’ex leader dei Verdi, Madeleine Petrovic, che parteciperà alle elezioni politiche con una propria lista con il suo nome, con probabilità di successo pari quasi a zero. L’unico risultato sarà quello di sottrarre qualche voto ai Verdi, con cui era in disaccordo in materia di Covid.

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