Cambia all’improvviso lo scenario politico in Austria. I due partiti della destra – Fpö e Bzö – hanno annunciato ieri la loro fusione. Insieme potrebbero rappresentare un terzo dell’elettorato (alle politiche del 2008 i voti dei due partiti sommati tra loro davano il 28,2%) e aspirare a diventare la seconda forza nel Paese, con cui sarebbe impossibile non fare i conti nella formazione dei futuri governi. La notizia è giunta ieri di sorpresa, nel corso di una conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio in una sala del Parlamento. Vi hanno partecipato Heinz Christian Strache, leader dell’Fpö, e Uwe Scheuch, segretario del Bzö in Carinzia. È doveroso subito un chiarimento: la fusione non è tra due partiti nazionali, ma tra l’Fpö austriaco e il Bzö della Carinzia, che d’ora in avanti si chiamerà Freiheitliche Partei Kärnten (Fpk), cioè “Partito liberale della Carinzia”; resta in vita il Bzö negli altri Länder, i cui responsabili non hanno aderito all’operazione o, più probabilmente, ne sono stati tenuti all’oscuro.
Una precisazione nella precisazione: il Bzö conta in Carinzia (e conta molto: 45% dei voti alle ultime elezioni regionali del marzo scorso), mentre è quasi inesistente altrove; dopo il “trasloco” nell’Fpö della potente componente carinziana, del Bzö austriaco non resterà praticamente nulla o quel poco che resterà non sopravviverà alle prossime elezioni.
L’annuncio della fusione ha colto tutti di sorpresa – dicevamo – ma non era imprevedibile. Dopo la morte di Haider, infatti, non aveva più alcun senso la coesistenza di partiti-fotocopia in concorrenza tra loro. La scissione del Bzö dall’Fpö era avvenuta nella primavera del 2005, alla vigilia di un congresso in cui per la prima volta Jörg Haider rischiava di essere messo in ombra da Heinz Christian Strache, giovane emergente dell’ala viennese del partito. Abituato a trionfi congressuali con maggioranze bulgare, Haider aveva preferito evitare il confronto, scegliendo la scorciatoia della scissione e la fondazione di un nuovo partito, il Bzö appunto.
Ciò che è accaduto dopo ormai è noto. Nonostante il carisma di Haider, il Bzö si è consolidato soltanto in Carinzia, mentre altrove si è ridotto a partito dello “zero virgola”: nessun eletto al Parlamento europeo, nessun eletto nel consiglio regionale del Vorarlberg, nessun eletto in quello dell’Alta Austria, soltanto per citare le consultazioni di quest’anno. L’Fpö, invece, dopo alcuni mesi di sbandamento, ha ripreso fiato, ottenendo crescenti consensi, fino al 17,5 delle politiche dell’autunno 2008.
Differenze ideologiche o programmatiche tra i due movimenti? Nessuna. Restava soltanto l’incompatibilità caratteriale tra Haider e il giovane rivale. Morto Haider, è venuta meno la ragione principale del divorzio. Tentativi di riavvicinamento erano già stati segnalati mesi fa, ma sempre smentiti. Si è preferito lavorare nell’ombra, per evitare i contraccolpi di un eventuale insuccesso. Va dato atto ai dirigenti del Bzö di aver saputo mantenere il segreto, perché la fusione non è stata una decisione di vertice, ma ha coinvolto la direzione regionale del Bzö in Carinzia, tutti i 17 consiglieri regionali, tutti i presidenti delle sezioni distrettuali del partito. Tanta gente, ma nessuno ha aperto bocca fino a ieri pomeriggio.
Che accadrà ora? L’ipotesi è di una aggregazione di destra sul modello Cdu-Csu tedesco. La componente carinziana del Bzö costituirà nel Parlamento un nuovo gruppo, che si affiancherà all’Fpö. Sul piano più propriamente politico, la fusione significa uno spostamento a destra del baricentro. Haider aveva tentato di fare del Bzö un partito liberale e moderato. Con la leadership di Strache tornerà ad essere un partito nazionalista e xenofobo, proprio come lo era già stato ai tempi del giovane Haider. La storia alle volte si ripete.
Nella foto, da sinistra, Uwe Scheuch e Heinz Christian Strache durante la conferenza stampa in cui hanno annunciato la fusione dei loro partiti.