Nell’Övp, il Partito popolare austriaco, è incominciata la stagione degli addii. Il via lo ha dato il cancellire Karl Nehammer, dopo il fallimento delle trattative di governo con Spö e Neos. Si sarebbe potuto dimettere soltanto dalla segreteria del partito, per lasciare libero il suo posto a un altro, con più pelo sullo stomaco, disponibile ad avviare nuovi colloqui con l’Fpö, dopo che per mesi e fino a ieri era stato promesso agli elettori che mai e poi mai l’Övp avrebbe governato con l’estrema destra di Herbert Kickl. Ma in politica – lo abbiamo ripetuto cento volte – vale il detto “mai dire mai”. Resta da vedere come la prenderanno gli elettori.
Nehammer, invece, ha deciso di dimettersi anche dalla carica di cancelliere, ponendo così un problema di successione, perché un governo non può restare acefalo, ancorché in carica soltanto per il disbrigo degli affari correnti, in attesa che lo sostituisca quello nuovo. Di conseguenza si è reso necessario trovare un nuovo cancelliere pro tempore. Ma di lui parleremo dopo.
Un vero colpo di scena, invece, è stato l’annuncio dell’imminente ritiro a vita privata del governatore del Salisburghese, Wilfried Haslauer. Era una notizia attesa, ma non così presto. Il Landeshauptmann invece ha anticipato i tempi, annunciandolo questa mattina. Ne prenderà il posto Karoline Edtstadler, che non fa parte del Landtag (il consiglio regionale) del Salisburghese, non è stata eletta quindi per quell’incarico.
Come si ricorderà, Edtstadler è deputata al Parlamento e ministra per gli Affari costituzionali. Faceva parte del “cerchio magico” di Sebastiam Kurz, che l’aveva voluta in quel ruolo. Ora che Kurz è stato costretto a ritirarsi in seguito alle note vicende giudiziarie (per una delle quali è già stato condannato), il futuro di Edtstadler si presentava alquanto incerto. Chissà se nascerà un governo Fpö-Övp e chissà se ci sarebbe stato posto per lei in quel nuovo gabinetto a guida sovranista.
La carica di Landeshauptfrau nella città di Mozart rappresenta per lei una comoda e rassicurante via di scampo. E dimostra, altresì, come nelle nomine dei governanti regionali e nazionali gli elettori non abbiano voce in capitolo, ma le decisioni siano prese tutte nelle segreterie dei partiti, questa volta in quella dell’Övp.
Quasi in contemporanea con la notizia di Karoline Edtsadler si è appresa anche quella del ritiro dalla politica di Martin Polaschek, ministro per l’Istruzione, la Scienza e la Ricerca. Tornerà all’Università Karl Franzen di Graz, di cui, prima di diventare ministro, era stato rettore. Finché era al vertice dell’ateneo stiriano Polaschek portava i capelli lunghi fino alle spalle, come un personaggio del rinascimento. Da ministro se gli era tagliati e forse ora se li farà ricrescere.
Le partenze annunciate e quelle già avvenute danno la misura di quanto sia precaria la situazione del governo. In autunno aveva annunciato le dimissioni della ministra per l’Integrazione, Susanne Raab, e poco prima se n’era andato il ministro delle Finanze, Magnus Brunner, nominato commissario europeo a Bruxelles.
In più ora si aggiunge la successione di Nehammer, alla cancelleria. Il Capo dello Stato si è rivolto ad Alexander Schalleberg, ministro degli Esteri, che già in passato aveva svolto lo stesso ruolo in una situazione di emergenza. Nell’ottobre 2021, quando l’allora cancelliere Kurz si era dimesso, dopo le perquisizioni subite in casa e nella cancelleria da parte della Procura anticorruzione, Van der Bellen aveva affidato a lui le redini del governo. Schallenberg – che non è un politico, ma un diplomatico – aveva retto l’incarico fino a dicembre, quando era diventato cancelliere Nehammer.
Anche questa volta si comporterà allo stesso modo. Starà alla cancelleria finché non sarà designato un nuovo cancelliere, presumibilmente Herbert Kickl. I tempi potrebbero allungarsi, qualora si andasse a nuove elezioni. Rispetto al 2021, però, questa volta Schallenberg avrà le mani legate, perché il governo, o quel che ne resta, non dispone più di una maggioranza in Parlamento e dovrà limitarsi soltanto agli affari correnti. Un’altra differenza, rispetto al 2021, è che Schallenberg continuerà a fare il ministro degli Esteri.
NELLE FOTO, la futura governatrice del Salisburghese, Karoline Edtstadler, con il Landeshauptmann in carica Wilfried Haslauer; il ministro dell’Istruzione Martin Polascek; il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, che ora assumerà anche il ruolo di cancelliere.