Anche l’Austria ha approvato il suo bilancio di spesa per il 2024. Doveva essere improntato al risparmio, per ridurre il debito pubblico, ma non è andata proprio così. Anche questa volta lo Stato austriaco spenderà più di quanto preveda di incassare con le imposte e con altre entrate. La spiegazione principale che ne ha dato il ministro delle Finanze, Magnus Brunner (Övp), è la necessità di una manovra espansiva in tempi di quasi recessione: insomma, la necessità di spendere di più, per rimettere in moto l’economia. Ai risparmi si potrà pensare dopo, quando le cose andranno meglio.
Ma vi è anche una seconda spiegazione, che ha a che fare con le elezioni europee e politiche del prossimo anno. Evidentemente siamo già in un clima preelettorale, nel quale i partiti di governo – di questo governo, ma lo stesso era accaduto anche con i governi precedenti – non vogliono scontentare l’elettorato, aumentando il carico fiscale o riducendo i servizi.
Il capitolo delle entrate prevede 102,6 miliardi di euro, cui corrisponderanno 123,5 miliardi di spese. Ciò significa un deficit il prossimo anno di circa 20 miliardi, che andranno ad accrescere il debito pubblico, che si attesterà poco sotto l’80% del Pil. Il deficit di bilancio dovrebbe risultare intorno al 2,7% del Pil, quindi al di sotto del parametro di Maastricht del 3,0%. Come si vede, siamo ben lontani dalla situazione in Italia, dove il deficit nel secondo trimestre si era attestato al 5,4% del Pil e il debito al 142,4%.
Nell’analizzare le voci del bilancio, balza subito all’occhio che la fetta più grande della torta (quasi un quarto del totale) servirà per le pensioni. Si tratta di circa 30 miliardi (il 15,6% in più rispetto a quest’anno), che non rappresentano, sia ben chiaro, la spesa pensionistica complessiva, ma solo ciò che lo Stato verserà in più, perché i fondi pensionistici costituiti dai contributi versati non sono sufficienti. È un salasso destinato a crescere nel tempo, perché, con l’invecchiamento della popolazione, i pensionati saranno sempre di più e le persone in età per lavorare e versare i contributi saranno sempre di meno.
Lo ha riconosciuto lo stesso Brunner, annotando che “non sarà possibile andare avanti in questo modo, senza una riforma strutturale del sistema” (leggi: aumento dell’età pensionabile). Brunner ha però subito aggiunto che tale riforma “non è nel programma di governo”, per cui la patata bollente viene scaricata su un altro governo che verrà. Altre due voci importanti del bilancio sono la scuola e la ricerca scientifica (14,54%) e l’economia e il lavoro (11,06%).
Per quanto riguarda le variazioni di spesa, quella più significativa concerne la Difesa, la cui voce di bilancio segna un aumento del 21,0%. Dopo anni di tagli, questo è il primo in cui il governo austriaco investe in maniera rilevante nelle sue forze armate. Forse vi è stato indotto dai rumori di guerra che arrivano da un Paese distante solo qualche centinaio di chilometri.
NELLA FOTO, il ministro delle Finanze Magnus Brunner durante il suo intervento di 90 minuti in Parlamento, per la presentazione del bilancio 2024.
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