Oggi abbiamo appreso che il debito pubblico dell’Italia sfiora i 3.000 miliardi. I notiziari radio e tv ci hanno fatto sapere che è come se ciascuno di noi – noi cittadini italiani, dai neonati ai nonni – avessimo ciascuno un debito di quasi 50.000 euro. È un fardello da far tremar le vene e i polsi.
E l’Austria, come se la cava? La curiosità ci è venuta perché proprio ieri la Corte dei conti della Carinzia ha pubblicato il suo rapporto annuale sui conti del Land. Ma di questo parleremo dopo. Prima ci interessa conoscere la situazione dei conti pubblici dello Stato. E qui la sorpresa per noi è grande: l’Italia è il Paese con il debito pubblico maggiore in Europa, dopo la Grecia, ma anche l’Austria non scherza. Anzi, in rapporto alla popolazione sembra più indebitata di noi.
Alla data attuale, 15 luglio 2024, il suo indebitamento ammonta a poco più di 376 miliardi. Siamo ben lontani dai nostri 3.000 miliardi, ma va considerato che l’Austria è un Paese con una popolazione inferiore a quella della Lombardia, tanto che l’indebitamento pro capite è lievemente superiore a quello italiano: 50.804 euro. Questo debito ha un costo per interessi che grava per 6 miliardi e 341 milioni sul bilancio dello Stato.
Perché allora si dice che l’Italia, a causa del suo debito gigantesco, è tenuta sotto osservazione dall’Europa e perché invece l’Austria non lo è? Perché ciò che conta non è l’ammontare del debito (o del deficit di bilancio) in cifre assolute, ma in rapporto al Pil. In questa prospettiva l’Austria sta enormemente meglio di noi. Ha un debito elevato, paragonabile al nostro, ma produce molta più ricchezza.
E ora torniamo alla Carinzia, attingendo ai dati forniti dalla Corte dei conti, che fanno riferimento al 2023. Qui il debito del Land (che ha le dimensioni demografiche della sola provincia di Udine) è di quasi 4 miliardi (per l’esattezza 3.822,91 milioni). Il “sistema Haider” aveva lasciato un debito enorme, ma quelli che sono venuti dopo di lui (prima un governo Spö-Verdi e ora un governo Spö-Övp) hanno fatto del loro meglio per peggiorare la situazione. Basti dire che nel corso dell’ultimo anno il debito è aumentato di 249,37 milioni.
Le conseguenze si potrebbero definire “delle mani legate”. Perché gran parte delle risorse di bilancio (nel 2023 erano 3,155 miliardi) sono già assorbite da spese correnti non evitabili, per cui restano pochi soldi per nuovi investimenti. A meno che non si decida di spendere in deficit, come era stato fatto lo scorso anno, aumentando però l’indebitamento.
Ma un simile percorso è molto rischioso. Sui debiti pregressi gravavano interessi in media dell’1,4%, mentre lo scorso anno i tassi sono aumentati al 3,5%. Significa che il debito costa e costerà sempre di più in termini di interessi.
Interessante il confronto con gli altri Länder dell’Austria. L’indebitamento in rapporto alla popolazione della Carinzia è il più alto, con 6.717 euro pro capite (che si aggiungono ai 50.000 del debito dello Stato). In termini assoluti, invece, al primo posto è Vienna, con 10,9 miliardi di debito, seguita dalla Bassa Austria, con 9,1 miliardi, e dalla Stiria con 5,8 miliardi. La Carinzia viene quarta.
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