Alla fine di settembre Vienna ha superato i 2 milioni di abitanti. Un traguardo storico per la città, che già aveva più di 2 milioni di residenti, ma all’inizio del secolo scorso, quando era ancora a capo di un impero. Il dato emerge dal monitoraggio dell’anagrafe, che tra il 1. gennaio e il 30 settembre ha registrato una crescita di 19.500 unità, come ha dichiarato all’agenzia Apa l’assessore competente Peter Hanke (Spö). Si attende ora la conferma ufficiale da parte di Statistik Austria (l’Istat austriaco), che in novembre renderà noti i dati relativi alla popolazione residente a livello nazionale e locale.
Il diagramma storico mostra che la popolazione di Vienna era rimasta sotto i 250.000 abitanti fino all’inizio dell’800. A metà di quel secolo, imperante Francesco Giuseppe, si era raddoppiata a mezzo milione, per subire subito dopo un’impennata, fino al record storico di 2,1 milioni all’inizio del ‘900. Durante il secolo scorso la popolazione era costantemente calata, scendendo sotto il milione e mezzo.
Aveva ripreso a crescere negli ultimi due decenni del ‘900, esclusivamente grazie all’immigrazione, prima dall’Est Europa (determinante la caduta del muro di Berlino) e poi in seguito alle guerre balcaniche, alle crisi nei Paesi del Medio Oriente e dell’Africa e, più di recente, alla guerra in Ucraina. Va osservato, peraltro, che i mesi di settembre e ottobre sono quelli in cui si registra tradizionalmente la crescita maggiore, perché molti studenti prendono residenza nella città.
Con il superamento dei 2 milioni di abitanti, Vienna si qualifica come una delle cinque più popolose città d’Europa, dopo Berlino, Madrid, Roma e Parigi e la seconda nell’area di lingua tedesca.
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