C’è chi sogna l’Austria mitica di Francesco Giuseppe; prova nostalgia, cioè, per un Austria che non ha mai conosciuto, che non c’è più, ma che pure gli sembra un Eden a confronto con l’Italia in cui vive. È un atteggiamento che meriterebbe d’essere studiato da chi si occupa dei meccanismi con cui funziona il nostro cervello. E poi c’è chi sogna l’Austria perché l’ha conosciuta durante una breve vacanza e s’è portato a casa le foto degli splendidi palazzi di Vienna e delle case alpine con i balconi grondanti gerani da ogni dove. C’è poi chi è stato attratto dall’Austria per lavoro, per gli studi universitari, per la ricerca scientifica, per seguire corsi di perfezionamento nel campo musicale.
Chi ha compiuto il “grande passo”, trasferendosi armi e bagagli in Austria, a volte ha visto appagati i suoi sogni, a volte ne è rimasto deluso, confrontandosi con i problemi di ogni giorno, burocrazia compresa, e con i costi della vita più alti che in Italia. Ma anche con servizi sociali che proteggono i suoi cittadini, anche quelli di recente immigrazione, quasi come nei Paesi nordici.
Alla domanda “È bello vivere in Austria?” si stenta a dare una risposta. Non la dà sicuramente questo blog, che è dedicato all’Austria, ma soltanto per aiutare a conoscerla meglio. Una spia di come si vive in Austria emerge di tanto in tanto dalle pagine di Facebook aperte dagli italiani che ci risiedono. C’è chi chiede informazioni per trovare un lavoro, per svolgere una pratica burocratica, per pagare le tasse, per cambiare la targa dell’auto. Le risposte che riceve aprono uno spiraglio sulle difficoltà di vivere in questo Paese, ma offrono sempre una visione molto parziale.
Ora finalmente avremo un quadro più preciso della situazione. Ce lo sta per fornire il Comites (Comitato degli italiani che vivono all’estero) Austria, che a fine 2021 ha avviato una ricerca per dare un volto agli oltre 30.000 italiani che vivono nel Paese, scoprire di che cosa si occupano e far conoscere le loro esigenze. I promotori della ricerca hanno lavorato in collaborazione con un ricercatore dell’Università di Padova, per sviluppare una metodologia scientifica apposta e applicarla tanto nello sviluppo del questionario con cui sono stati raccolti i dati, quanto nella successiva analisi.
In seguito a mesi di indagini è nato un rapporto che non si limita a una semplice raccolta di dati, ma indaga a fondo sulle esigenze sociali e civili degli italiani in Austria. I risultati di questo lavoro saranno presentati al pubblico mercoledì 18 ottobre, alle 18.30, nell’Istituto italiano di cultura, in Ungargasse 43/A, a Vienna. Chi non si trova a Vienna potrà partecipare all’evento via Zoom o in streaming sulla pagina Facebook del Comites Austria.
Ad una prima parte più tradizionale e anagrafica – si legge in un comunicato di presentazione – il rapporto affianca aree che indagano sulle necessità e i bisogni quotidiani, sui motivi del trasferimento in Austria e sulle prospettive di permanenza, sulla percezione di integrazione e discriminazione, sul senso di comunità e di connessione con altri connazionali, nonché sulla vicinanza alle e delle istituzioni dello Stato.
Nel corso dell’incontro il Comites presenterà i principali dati e le tendenze emerse dal rapporto. Nell’occasione il dottor David Primo, dell’Università di Padova, offrirà una panoramica di quelle che sono le peculiarità del modello scientifico sviluppato e la sua replicabilità. Durante l’incontro interverrà Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie).
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