I Wiener Symphoniker hanno scelto il loro nuovo direttore per l’imminente stagione concertistica. È il ceco Petr Popelka, fino a ieri direttore dell’Orchestra di Radio Praga. Debutterà a Vienna sabato e domenica prossimi con un’opera particolare, che le locandine definiscono “Mammut”. Si tratta dei “Gurre Lieder”, capolavoro di Arnold Schoenberg (ancora tonale per l’inventore della musica atonale), di cui quest’anno ricorre il 150. della nascita.
L’opera appartiene al tardoromanticismo. Mette in musica il testo poetico del danese Jens Peter Jakobsens, che racconta una tragica storia d’amore tra il re Waldemar e l’amata Tuve. La vicenda appartiene al patrimonio epico medioevale della Danimarca e la trasposizione in musica ne riporta fedelmente la grandiosità (da ciò la definizione di “Mammutwerk”), non solo per la durata (130 minuti), ma anche per il numero degli esecutori.
I “Gurre Lieder” prevedono un oratorio per cinque cantanti solisti, una voce recitante, un coro e una “grosses Orchester” che significa un’orchestra molto più grande di quelle che vediamo solitamente nei concerti. Ma anche la componente corale sarà sovradimensionata, perché all’esecuzione prenderanno parte il Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde, lo Slowakischer Philharmoniker Cohr e l’Ungarischer Nationaler Männercohr. Gli esecutori saranno in tutto circa 250.
I due concerti (sabato e domenica) avranno inizio alle 19.30 e saranno ospitati nella sala d’oro del Musikverein (quella dei Concerti di Capodanno, sede abituale dei “cugini” Philharmoniker). Conosciamo tutti quella sala per esserci stati o per averla vista in tv il primo giorno dell’anno e vien da chiedersi come potranno starci 250 musicisti, strumenti compresi. Forse saranno sacrificate le prime file del pubblico.
Gli austriaci amano le ricorrenze e le coincidenze del calendario. I Wiener Symphoniker hanno scelto di aprire la loro stagione 2024-25 con Schoenberg, perché quest’anno ricorre il 150. della nascita, come abbiamo ricordato sopra. E, tra le opere di Schoenberg, hanno scelto i “Gurre Lieder”, perché la prima rappresentazione di quest’opera avvenne nel febbraio 1913, ovvero 111 anni fa.
L’opera ebbe fin dalla prima esecuzione enorme successo, ma Schoenberg, che pure era presente nella sala, non volle salutare il pubblico. Non era molto compiaciuto della sua composizione, che stilisticamente apparteneva secondo lui al passato, e lo disgustava che i presenti ne fossero entusiasti, mentre invece mal sopportavano le sue nuove composizioni atonali.
C’è una terza ragione per cui i Symphoniker hanno voluto aprire la nuova stagione con quello che potremmo definire un “kolossal”. Questa è infatti la loro 125. stagione e hanno voluto proporre al pubblico un capolavoro che, per l’impegno di tanti esecutori e per i costi che ciò comporta, capita di rado di poter ascoltare. Chi si trova a Vienna in quei giorni, ne approfitti. Sono rimasti ancora 56 posti disponibili nei settori migliori (da 103 a 130 euro) e un solo posto nella categoria 6 (di 8) per 53 euro.
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Sì, lo sappiamo che Schoenberg si scrive Schönberg. Perché allora abbiamo preferito la prima grafia? Lo avevamo spiegato in un articolo uscito in questo blog il 2 marzo scorso.
NELLA FOTO, il direttore ceco Petr Popelka.
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