Un’app per l’autodiagnosi del Corona virus per verificare se si è contagiati restandosene a casa? Sarebbe una meraviglia. Consentirebbe di sapere immediatamente se siamo stati colpiti dal virus o, al contrario, per tranquillizzarci se non lo siamo stati.
Purtroppo un’app del genere non esiste, ma uno studente di Vienna ne ha inventata un’altra che non offre certezze, ma almeno suggerisce se ci si deve preoccupare o meno. Funziona come un questionario (disponibile sul web al sito https://coronadetector.com/), con tante domande a cui si deve rispondere: l’età, i contatti avuti con persone contagiate, l’aver fatto un viaggio in Italia negli ultimi 14 giorni e in particolare in alcune regioni d’Italia (l’app propone attualmente Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio), lo stato febbrile, la tosse frequente, la difficoltà respiratoria, il naso che cola. Altre domande riguardano il numero delle persone conviventi, la frequenza dei contatti con altre persone per lavoro o per studio.
L’app ha un algoritmo con cui elabora tutte queste informazioni, per poi esprimere una valutazione sulla probabilità di un’infezione da Coronavirus. A ben vedere sono le stesse domande che verrebbero poste a chi si rivolge ai numeri telefonici del servizio sanitario, temendo di essere stato contagiato. L’operatore che risponde non è in grado di offrire una diagnosi, ma può almeno valutare se le condizioni siano tali da giustificare l’invio sul posto di un’equipe per fare un tampone o addirittura per provvedere a un ricovero.
Il creatore dell’app si chiama Konstantin Klingler (nella foto), ha 20 anni ed è di Salisburgo, ma si è trasferito a Vienna, per studiare alla Wirtschaftsuniversität, ovvero la Bocconi austriaca. Ha il pallino dell’informatica e delle app. Ne licenziò la prima quando aveva 17 anni, chiamandola “LoBu”, abbreviazione di “Lokale Buchandel”, ovvero “librerie locali”. Era un sistema per ordinare libri con un sms dalle librerie di Vienna, cercando di fare concorrenza di Amazon. L’anno successivo Konstantin deve affrontare gli esami di maturità e subito ti inventa l’app “Matura Meister”, che fornisce gratis sullo smartphone i temi di matematica. Il 12,5 per cento dei maturandi ne fa uso.
E ora la nuova app sul virus, denominata “Coronadetector”. L’idea gli è venuta quando una sua amica, che aveva avuto contatti con una persona contagiata, si era rivolta alla linea telefonica istituita appositamente per offrire un servizio a persone che, come lei, temevano di aver preso il contagio. Prima di riuscire a parlare con l’operatore la ragazza aveva atteso al telefono tre ore, perché ovviamente non era la sola a richiedere quel servizio e gli operatori erano sommersi da chiamate. Da ciò l’idea dell’app “Coronadetector”. Non per sostituirsi ai medici, ma per filtrare le chiamate, riducendone il numero.
Il formulario dell’app viene costantemente aggiornato, tenendo conto dell’evoluzione del contagio e delle indicazioni fornite dai virologi per identificarne i sintomi. Ma anche per indagare meglio sulle fonti del contagio. Le domande attuali riguardano i contatti con l’Italia e, in particolare, con alcune regioni italiane, perché quasi tutti gli austriaci colpiti dal virus venivano da lì. Ma nei prossimi giorni i nomi delle regioni potrebbero cambiare e potrebbero aggiungersi nuovi Stati. Non viene chiesto all’utente se è stato in Cina negli ultimi 14 giorni, perché in tal caso un controllo medico e una quarantena sarebbero scontati.
Konstantin ha messo la sua app a disposizione gratuita del ministero della Sanità e di quello degli Interni. Finora non gli hanno risposto, ma hanno fatto sapere che se ne stanno interessando.
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AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS. Il contagio si sta estendendo in Austria. Il numero delle persone risultate positive al test era salito ieri sera a 44, dalle 29 del giorno prima. Questa la distribuzione nei Länder: 16 a Vienna, 13 nella Bassa Austria, 4 nel Salisburghese, 4 nella Stiria, 4 nel Tirolo. Per la prima volta il Coronavirus ha messo piede anche in Carinzia, Alta Austria e Vorarlberg (una persona contagiata in ciascun Land). Ancora risparmiato dalla “peste” il Burgenland.
La prima persona contagiata in Carinzia è una donna di 28 anni del distretto di Völkermarkt. Nello scorso weekend era stata in visita a un’amica a Vienna. Subito dopo il suo ritorno in Carinzia aveva manifestato i sintomi del virus. Per cautela è stata sottoposta al test anche l’amica viennese e anche per lei il risultato è stato positivo. Indovinate dove si era imbattuta nel virus? Naturalmente durante un soggiorno a Milano.
Tra tante notizie negative, una positiva. I due giovani bergamaschi residenti a Innsbruck, che una decina di giorni fa erano risultati positivi al tampone, sono guariti e hanno potuto lasciare la clinica universitaria. Erano stati i primi ricoverati per Coronavirus in Austria. Appena rientrati a Innsbruck da una vacanza nella loro regione di origine avevano avvertito lievi sintomi influenzali e si erano presentati all’ospedale. Erano subito risultati positivi al test. Il Grand Hotel Europa, dove la giovane lavorava alla reception, era stato temporaneamente chiuso.
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