Da ieri anche gli austriaci sanno chi è Liliana Segre. Tutti i giornali, le radio, le tv, i siti web di informazione hanno riferito della scorta che le è stata assegnata, dopo le minacce ricevute.
L’Austria, come è noto, ha un complicato rapporto con il suo passato sotto la croce uncinata. Di tanto in tanto, anche in tempi recenti, si scoprono cantine piene di reliquie del Terzo Reich, associazioni studentesche che intonano canti per auspicare un altro milione di ebrei da aggiungere ai sei già diventati cenere, personaggi che salutano con il braccio teso.
Di tanto in tanto si registrano anche insulti nei confronti di cittadini ebrei. Alcuni forse ricordano le infami parole pronunciate da Jörg Haider nei confronti del presidente della Comunità israelitica di Vienna, Ariel Muzicant, usando il sarcasmo sul suo nome che è lo stesso di un noto detersivo. Mai però qui qualcuno si è permesso di insultare o minacciare il superstite o la superstite di un campo di sterminio nazista, come è accaduto invece a Liliana Segre.
“Die Presse”, “Der Standard”, lo storico “Wiener Zeitung”, il sito web dell’Orf (la tv pubblica) e i vari giornali regionali, tra cui la “Kleine Zeitung”, tutti hanno dato notizia ieri del caso Segre. I titoli sono quasi identici “Superstite dell’Olocausto sotto protezione della polizia”. Nel testo si spiega chi è l’anziana italiana e qual è stata la sua vita. Si riferisce della sua deportazione ad Auschwitz e della tragedia della sua famiglia. Si spiega anche perché è stata nominata “senatrice a vita”, un titolo e un ruolo che non esiste nel sistema parlamentare austriaco.
Quasi tutti i media, inoltre, spiegano le ragioni per cui Liliana Segre è stata messa sotto protezione, riferendo dei 200 messaggi quotidiani di insulti e minacce, del manifesto esposto da Forza Nuova a Milano. “Nell’Italia di oggi – constata amaramente “Die Presse” – lei non può più muoversi liberamente”. Troppi i pericoli dovuti a un rigurgito di razzismo.
Viene citato l’ambasciatore di Israele a Roma, Dror Eydar: “Una 89enne sopravvissuta all’Olocausto sotto protezione della polizia dimostra quanto grande sia la minaccia per gli ebrei in Europa”. Il giornale cita in proposito gli episodi di antisemitismo in costante crescita. “L’Osservatorio dell’antisemitismo di Milano – si legge – ha registrato soltanto fino a novembre 190 casi, in tutto il 2018 erano stati 197. Alla domanda se l’odio nei confronti degli ebrei si vada diffondendo, stando a un recente sondaggio, il 67% degli intervistati ha risposto con il sì”.
“È molto triste e umiliante – si legge in un commento all’articolo nel sito web del giornale – che ci siano ancor oggi uomini colmi di odio e che non abbiano imparato nulla dalla storia”.
NELLA FOTO, la pagina web dell’Orf, tv pubblica austriaca, dove si dà notizia che “una sopravvissuta all’Olocausto ha bisogno della protezione della polizia”.