Sabato 14 Dicembre 2024

09.11.11 02 Klagenfurt, sede centrale di Hypo Group Alpe AdriaContinua a riservare sorprese il dissesto di Hypo Group. L’ultima – ne ha riferito ieri il quotidiano viennese “Der Standard” – riguarda una lunga serie di operazioni finanziarie condotte attraverso una società intermediaria con sede sull’isola di Jersey, uno degli ultimi paradisi fiscali nella Manica. La vicenda non desta più preoccupazione, perché la holding carinziana ormai è stata salvata dal fallimento, grazie all’intervento dello Stato, che l’ha nazionalizzata facendo ricadere su tutti i contribuenti austriaci il buco miliardario. Aiuta però a far luce sul modo a dir poco avventuroso con cui il gruppo aveva operato negli ultimi anni.

Il capitolo Jersey si apre nel 2001 e si chiude nel 2008. Hypo Group mise piede per la prima volta sull’isola nove anni fa, portandovi “soltanto” 75 milioni di euro e, secondo quanto riferisce “Der Standard”, vi rimise piede nel 2004, raddoppiando il capitale. All’anno successivo risale la costituzione sull’isola di una propria società, la HB International Credit Management, con partecipazione al capitale di un socio tedesco (“Der Standard” indica la Deutsche Bank). Attraverso la neonata società vengono investiti 400 milioni di euro in due società controllate dalla prima, due società che, tanto per non dar adito a dubbi, vengono chiamate Carinthia I e Carinthia II. Con il capitale a disposizione, le due “Carinzie” acquistano a loro volta titoli di varia affidabilità e rischio.

È attraverso questo complicato meccanismo – allestito non solo per evadere il fisco, ma anche per sottrarsi al controllo degli organi di vigilanza – che Hypo Group brucia in poco tempo somme cospicue di denaro. Nel 2007 la Credit Management registra una perdita di 210 milioni di euro a causa della perdita di valore di immobili acquistati in dollari. A quel punto la holding carinziana è già esposta per 842 milioni di euro in titoli tossici. Hypo Group e Deutsche Bank ricapitalizzano investendo altri 400 milioni. Ma nel 2008 le cose vanno peggio e si deve registrare una perdita di altri 56 milioni. Cui si aggiungono poco dopo le perdite dovute al fallimento di Lehman Brothers e di altre tre banche con sede a Jersey.

L’avventura nella Manica di Hypo Group non era passata inosservata agli organi di vigilanza austriaci, che avevano cercato di mettervi il naso, ma si erano trovati a brancolare nel buio.

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