Gli attacchi di Recep Tayyip Erdogan alle vignette di “Charlie Hebdo” e alla Francia di Emmanuel Macron hanno trovato ascolto anche nella popolosa comunità turca di Vienna. Giovedì sera – come ha riferito successivamente il quotidiano “Kurier” – una cinquantina di giovani di origine turca ha fatto irruzione nella chiesa di Sant’Antonio, nel quartiere di Favoriten, prendendo d’assalto banchi e confessionali, al grido di “Allah Akbar”.
Era presente il viceparroco, che ha chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti, i giovani si erano già allontanati, ma il loro “assalto” era stato ripreso da alcune videocamere di sorveglianza. Le immagini sono ora all’esame degli investigatori. Nonostante il caos provocato nella chiesa, non sono stati riscontrati danni ai banchi e alle altre suppellettili.
Le forze dell’ordine hanno classificato l’episodio come “una ragazzata”. Ma, secondo il “Kurier”, del caso si starebbe occupando ora l’Ufficio per la difesa della Costituzione (equiparabile all’antiterrorismo). Segno evidente che la vicenda non viene affatto declassata a una semplice ragazzata.
I partecipanti all’irruzione sarebbero intervenuti, poche ore prima, a una manifestazione in Reumannplatz, dando luogo a tumulti, con risse e lancio di petardi. Ma, secondo la polizia di zona, questi non sarebbero stati turchi, bensì afghani e siriani, tra i 13 e i 18 anni. Gli agenti li avevano intercettati mentre da Reumannplatz si dirigevano verso Viktor Adler Markt. Sono stati tutti denunciati per comportamenti indecenti e disturbo alla quiete. Il gruppo sarebbe già noto alla polizia, per manifestazioni di fanatismo islamico.
Favoriten è un quartiere periferico di Vienna, ma è quasi una città nella città. Ha 200.000 abitanti, poco meno di Graz e di Linz. Un tempo abitata da famiglie operaie viennesi, fedeli elettrici del Partito socialdemocratico, ha cambiato nel tempo fisionomia, diventando un luogo di residenza di immigrati.
La chiesa di Sant’Antonio fu costruita nella seconda metà del 19. secolo, quando Favoriten aveva la metà della popolazione di oggi ed era un quartiere in forte crescita. Alla posa della prima pietra aveva partecipato lo stesso imperatore Francesco Giuseppe.
All’episodio nella chiesa di Favoriten si è aggiunto un altro ieri nel duomo di Santo Stefano. Poco dopo le 8 del mattino un afghano di 25 anni è entrato nella cattedrale, gridando anche lui “Allah Akbar”. Appariva in stato confusionale ed è stato affidato dalla polizia alle cure di un medico. Subito dopo un’ampia parte del duomo è stata transennata e ispezionata dalle forze dell’ordine, che tuttavia non hanno trovato alcun oggetto sospetto.
NELLA FOTO, la facciata della Antonskirche di Favoriten, costruita nella seconda metà del 19. secolo nello stile storicista, ispirato qui soprattutto alle forme romanico-bizantine, in gran voga a quel tempo.
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