Nel momento in cui la destra austriaca ha deciso di unire le forze per rovesciare gli equilibri politici e puntare al governo dell’Austria si è ritrovata invece lacerata più di quanto non lo fosse prima, almeno in Carinzia. Le alchimie della politica fanno di questi scherzi.
Partiamo dall’inizio, altrimenti non si capisce. Dal 2005 esistono in Austria due partiti della destra: l’Fpö, movimento storico degli esponenti nazionalisti, e il Bzö, creato in quell’anno da Jörg Haider, per scissione dall’Fpö degli esponenti meno radicali e più vicini al liberalismo moderato di tipo europeo. Da quel momento Fpö e Bzö si guardano in cagnesco, accusandosi reciprocamente di tradimento e cercando di rubarsi i soldi del finanziamento pubblico. Ma i due partiti hanno una sorte differente. L’Fpö guadagna rapidamente terreno in tutta l’Austria, fuorché in Carinzia, diventando la terza forza politica del Paese; il Bzö ottiene un enorme successo in Carinzia (45% alle ultime elezioni), ma è pressoché inesistente altrove.
Questo è il peso politico delle due forze quando, alla fine dello scorso anno, ne viene annunciata la fusione. O, per essere più precisi, la fusione tra l’Fpö nazionale e il Bzö carinziano (le sezioni del Bzö negli altri Länder sono abbandonate alla loro sorte, cioè a una lenta ma ineluttabile estinzione). Il Bzö carinziano non sarà assorbito nell’Fpö, ma prenderà la sigla Fpk (la stessa dell’Fpö, ma con la “k” di Carinzia in fondo, anziché la “ö” di Austria) e affiancherà l’altro partito secondo il modello Csu-Cdu in Germania.
L’operazione, condotta dai leader dei due partiti, Heinz-Christian Strache (Fpö) e Uwe Scheuch (Bzö Carinzia), mira a dar vita a una forza politica da oltre il 30% dei voti, una forza politica da cui non si potrà prescindere in futuro quando si dovrà formare un nuovo governo.
Ma il piano non riesce o non riesce del tutto. In primo luogo perché molti dirigenti o semplici iscritti al Bzö carinziano, compreso il presidente nazionale Josef Bucher (pure lui carinziano, ancorché alla guida del partito a Vienna), non sono d’accordo di fondersi con un Fpö in mano agli oltranzisti dell’estrema destra. In secondo luogo perché la cellula dell’Fpö presente in Carinzia non ha alcuna intenzione di fondersi con il Bzö (in futuro Fpk) con cui fino a ieri era in guerra.
Risultato? Altro che fusione a destra! In questo momento in Carinzia sono presenti a destra il nuovo Fpk appena costituito come satellite locale dell’Fpö nazionale; il Bzö con gli esponenti che hanno respinto la fusione; l’Fpö carinziano, che non accetta il diktat dell’Fpö nazionale e rifiuta di confluire nell’Fpk. Insomma, una destra a brandelli.
Per sabato è stato convocato un congresso straordinario del Bzö (o del Fpk, non si capisce bene). I lavori si terranno nel Konzerthaus di Klagenfurt, con inizio alle 10. Dovrebbe essere la prima occasione per contarsi (parteciperanno 450 delegati) e per vedere quanti stanno da una parte e quanti dall’altra, quanti sono favorevoli alla fusione e quanti no. Teoricamente la parte soccombente potrebbe accettare il risultato del voto e adeguarvisi. Oppure potrebbe ribellarsi e andare per la propria squadra, causando una lacerazione nel Bzö/Fpk.
Sabato seguiremo i lavori del congresso e i risultati si potranno leggere in questo blog fin dalla mezzanotte sulla domenica. Già ora però una cosa è certa: quale che sia il risultato del congresso, l’eredità politica di Haider, a un anno dalla sua scomparsa, è ormai in frantumi.
Nella foto, l’incontro di Jörg Haider con il papa, in piazza San Pietro, nel maggio 2008.